Silvia Vono (M5S): nulla è cambiato, il mio impegno rimane


Intervista alla senatrice pentastellata che puntualizza: non taglierò nastri al suono delle fanfare

“Nulla è cambiato, il mio impegno rimane”. Lo ribadisce, in questa intervista, la senatrice del Movimento 5 Stelle Silvia Vono, da anni attivista e vicepresidente del Comitato “Trasversale delle Serre”, spiegando le linee guida della sua azione politica nel suo nuovo ruolo istituzionale.

Da attivista a parlamentare della Repubblica. Un cambiamento radicale…
“L’occasione è gradita per specificare, nel caso fosse necessario, qual è il mio ruolo sul territorio e in Parlamento. Credo sia del tutto evidente che ogni mio sforzo, compiuto in questi anni, sia stato orientato al miglioramento del contesto sociale nel quale ho scelto di vivere, insieme alla mia famiglia. Un impegno che mi ha portata a lottare per la Trasversale delle Serre, a vari livelli. Nulla è cambiato. Il mio impegno rimane, così come risulta evidente dall’azione di pressione esercitata sull’Anas”.

Quale senso dare al recente annuncio di una accelerazione dei lavori sulla Trasversale delle Serre?
“Dico subito che non ho alcuna intenzione, né ne sento sinceramente il bisogno, di tagliare nastri o di annunciare grandi opere al suono delle fanfare. Sto affrontando quotidianamente, come una priorità del mio mandato, le questioni della viabilità calabrese nella loro complessità con l’obiettivo di portare risultati concreti. Con quale approccio, evidentemente, è cosa che attiene alle mie nuove prerogative. Quanto agli annunci, cioè all’attività di informazione sui progetti in itinere, ritengo sia un atto doveroso nei confronti dei cittadini. Quei cittadini che si aspettano, ora, impegno e risultati. Mi si consenta un’ultima considerazione. Purtroppo non vedo altri spendersi più di tanto per i problemi del nostro territorio e per la Trasversale delle Serre più in particolare. Ma tale disimpegno, stranamente, non fa notizia”.

Incontrando a Roma i tecnici dell’Anas, lei ha lanciato come proposta l’idea di una armonizzazione delle procedure per rendere più veloci gli iter progettuali, partendo da gruppi di lavoro omogenei. In che senso?
“La domanda posta è l’occasione per precisare un concetto molto importante: la ventata di cambiamento che abbiamo portato in politica, si riflette anche nel linguaggio e nei termini usati. I gruppi di lavoro ai quali mi riferisco non sono più, ovviamente, le sovrastrutture e i carrozzoni della Prima Repubblica. Armonizzare le scelte e le procedure per noi significa, al contrario, semplificare e velocizzare, con un coordinamento istituzionale più moderno ed efficiente”.


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