L’autunno è alle porte, si respira un aria umida e fresca ma guardando all’orizzonte s’intuisce che l’estate con le sue belle giornate rimane un ricordo lontano.
Mi chiamo Gigi Gej è il mio nome d’arte per farmi riconoscere tra le varie persone, un po come la ngiuria che si usa nei paesi, mi ritrovo tra queste righe per esprimere un pensiero che da tempo volevo condividere con chi mi segue affettuosamente e con chi da poco riscopre attraverso i miei video e le interviste i fatti che accadono nelle nostre meravigliose Serre.
Non mi dilungherò più di tanto per non scocciare il lettore che avrà modo di dare un’occhiata a quel che scrivo ma vorrei raccontarvi di alcune vicissitudini che fanno parte non solo del mio modo di essere ma anche della comunità di Simbario, piccolo borgo dell’entroterra montano del vibonese.
Un paese dove se non esci di casa per qualche giorno ti chiedono dove sei, come stai etc et… Simbario potrà anche essere uno di quei tanti paesini con tante case disabitate per i giovani che trovando lavoro al nord ritornano solo per le vacanze ma non è morto, anzi vivo più che mai, qui tra la piazza e i vicoli, emergono caratteristiche e tradizioni che i nostri avi ci hanno tramandato attraverso storia, cultura e gentili modi di fare dal buongiorno, al come stai, all’offerta di un semplice caffè. In questi dieci anni ritornando da Milano ho avuto modo di avvicinarmi al contesto di chi vive da una vita in questo territorio riflettendo su quanto sia importante concentrarsi sui dettagli semplici anzichè rincorrendo la frenesia dell’attuale società.
Un paese che dagli anni sessanta ad oggi ha subito repentini cambi di rotta ma sempre in sintonia con gl ideali della comunità appassionandomi negli ultimi anni ai problemi del paese e della politica locale che con amore si è rimboccata le maniche dando i suoi buoni frutti.
Mi rivolgo a quelle persone che negli anni a Simbario hanno ricoperto la carica di sindaco, gente che credendo nei valori e per amore del prossimo hanno deciso d’indossare coraggio e responsabilità perchè per ricoprire la carica di primo cittadino ci vuole esperienza ma soprattutto saper mettere daccordo tante teste e credetemi è un impresa ardua, dalla nonnina che ha problemi per gli schiamazzi del vicino, all odore nauseabondo del tombino e chi più ne ha ne metta.
Insomma quando decidi di fare il sindaco “Fai o non fai, comunque sei nei guai” in un clima generale di debolezza della politica e di sfiducia nei confronti delle istituzioni. I vari sindaci che ci hanno preceduto a Simbario sono stati molti, ve ne rammento alcuni di cui ricordo i nomi come Primerano, Andreacchi, Brunino, Romano e per ultimo Crispo.
La mia missiva scritta e firmata dal sottoscritto vorrebbe far capire ai molti che stanno nell’ombra e a coloro che si definiscono politologi che io non sono qui per fare politica, dare giudizi o per sostenere qualcuno in particolare ma democraticamente parlando per dare forma al mio pensiero libero.
Negli ultimi mesi ho voluto rispolverare le molte fasi che il nostro paese ha dovuto affrontare sempre a testa alta rinforzando quella catena che nel contesto sa di amicizia e famiglia, perchè qui se cadi c’è sempre qualcuno disposto ad aiutarti a camminare, qui che se ne dica, ci rispettiamo tutti indipendentemente da costumi, idee politiche e modi di pensare siamo tutti sulla stessa barca.
Come vi accennavo inizialmente i sindaci non hanno bacchette magiche e non potranno risolvere tutti i problemi della gente rischiando di delegittimare una figura chiave di un paese in un momento in cui è già molto difficile il rapporto tra società civile e istituzioni.
Mi pare che si tenda ad estendere quasi a dismisura la posizione di garanzia diretta del sindaco nei confronti del singolo cittadino. Oggi è difficile fare il sindaco, comporta una quantità di problemi che devi affrontare: dall’ambiente alla sicurezza, dalla mobilità ai servizi, per citare solo alcuni.
La macchina amministrativa è complessa, il personale è sempre di meno, sostituirlo non significa anche sostituirne l’esperienza in un sistema complesso. Ma un sindaco può sognare e segnare il futuro e il destino di un paese stando molto attento a muovere i passi.
A Simbario ultimamente cresce sempre più la cultura che svaluta l’impegno amministrativo, così come le opinioni che insistono su un’immagine di politica social come pericolo o come male da cui difendersi adescando i più fragili e i più compromessi in un turbinio di sentenze e idee patriottiche mettendo a tacere chi vorrebbe chiarezza su molti fronti in una sorta di casta di potenti dove non si opera più con amore e rigore per la società ma si investono forze per denigrare l’operato di chi molti anni prima ha cercato di dare un volto pulito al nostro paese.
Mi rivolgo a quei sindaci che negli anni orsono sono riusciti a fare qualcosa con il loro impegno per il territorio. Gente che da subito ha voluto abbracciare la strada della democrazia nonostante le varie problematiche connesse.
Non basterebbero 100 pagine per raccontarvi il bello e il cattivo tempo che i vari primi cittadini hanno svolto, mi soffermo per non dilungarmi più di tanto su un signore che è stato sindaco di Simbario e che ha svolto un lavoro importante per tutto il paese e cioè staccarsi da SORICAL attribuendo al paese quel valore aggiunto, quel tassello che mancava per poter dire al territorio “Noi siamo diversi, noi ce l ‘abbiamo fatta”, impresa ardua per tanti altri paesi.
L’intento di Ovidio Romano di avere acqua potabile dalle nostre sorgenti, poca acqua ma buona, per non parlare poi di tutti quegli obiettivi raggiunti negli anni attraverso la buona politica che mette daccordo senza crepe e screzi. Certo per lui e le sue amministrazioni non è stato per niente facile adoperarsi per il raggiungimento degli obiettivi ma si sa che per diventare sindaci ci vuole anche polso, cercando di non farsi mai prevaricare dall’arroganza e dall’orgoglio personale.
Emotività, saggezza e passione sono le tre carte che danno vita ad un qualsiasi lavoro, in poche parole se credi in te stesso puoi arrivare su ogni cima di una montagna, l’importante è perseverare nell’intento. Oggi Simbario ha un nuovo sindaco Gennaro Crispo che alle elezioni di Giugno 2024 ha staccato l’avversario Versace Raffaele di un voto ottenendo la vittoria. Cambiamo Simbario e Un’altra Idea aper Simbario liste contrarie su molti versi oggi si ritrovano spesso su Facebook in piccole battaglie fatte di lamentele e diversi modi di pensare.
Versace Raffaele che ha preferito fare ricorso sperando di ritornare a imminenti elezioni per ritrovare quella nitidezza perduta, rispetto all’attuale sindaco Crispo Gennaro che dopo 24 ore dalla sua candidatura si è attivato con impegno e con amore nello svoglimento di tutto il suo operato.
Con Ovidio Romano io ho avuto un rapporto amichevole, una persona che al di fuori della politica ha sempre dimostrato nei mie riguardi stima e amicizia verso la mia famiglia, un uomo che con dolcezza e modi garbati mi ha dato sempre buoni consigli e alle attuali liste composte da giovani rampolli lascia una strada spianata e un bagaglio ricco d insegnamenti impregnati di umanità e rispetto verso gli altri. Spesso quando si parla di politica è davvero diffcile mettere daccordo le parti ma se ci pensate bene alla fine si perde tempo per il bene comune.
Non mi aspetto che le due liste di maggioranza e minoranza debbano per forza imboccare la stessa strada ma perlomeno raggiungere attraverso gl ideali lo stesso obiettivo.
Simbario 23 Settembre 2024.
Gigi Gej Videomaker