Mi è stato facile, per un solo rapido esempio, non credere che i clandestini del Marocco fuggano dalla guerra; ben ricordando che l’ultima guerra seria della storia marocchina fu quando, nel XII secolo, al Mansur invase la Spagna; ed era così integralista e fanatico da suscitare la reazione di cristiani e musulmani coalizzati, tra cui il Cid Campeador. Da allora, quasi più niente, pace. Brutta cosa l’istruzione, amici miei, e non consente di illudersi… o di lasciarsi gabbare da giornalisti dalla parte parlata e faccia finto patita. Non so se vi basta; o devo continuare con la Sierra Leone e il Gambia, o il Bangla Desh dove la guerra finì nel 1971?
Qui vi parlo di una guerra vere, e di profughi veri, di guerra. Il popolo siriano, stretto attorno al suo presidente Assad e all’esercito, e con il sostegno valente della Russia di Putin, ha sconfitto sia i tagliagole dell’ISIS sia i tagliagole spacciati per opposizione democratica; e, per dirla in breve, ha impedito di finire vittima dell’esportazione della democrazia come Iraq e Libia. Tutto questo è avvenuto con le armi, e con l’assoluta incapacità di agire di ONU, Europa e simili burocrazie inutili.
La Turchia, in vena di espansione, ha invaso il nord della Siria; ora si lamenta di essere attaccata. La storia del lupo e dell’agnello, con l’evidente differenza che la Siria non è agnello ma tigre. La Turchia ricatta l’Europa con i profughi, che finora, dietro pagamento sonante, tratteneva.
Pagamento? L’Europa paga per non avere “migranti”? Ma come, non erano “risorse”?
Ora, date un’occhiata alla regina dei fatti, che è la geografia. Il mare Egeo è costellato da centinaia di isole, tutte greche tranne una, cioè tutte europee. Se un profugo mette piede sopra uno scoglio qualsiasi, è in Europa, e il problema diventa europeo.
La Grecia, stremata prima dai propri errori poi dalle sbagliatissime cure liberiste della Commissione di Bruxelles, non po’ sopportare una simile invasione. Tanto meno è in grado di impedirla.
Ovviamente, nemmeno è una soluzione aggiungere qualche altro milione di allogeni ai già tantissimi che sono arrivati in Europa.
Servirebbe una politica seria, e non le chiacchiere dell’ONU che “chiede tregua” e se ne va a cena; o dell’Europa in quanto istituzione, che è priva di una politica estera. Vi ricordate la Mogherini, e ora non so manco chi è?
Serve un’operazione di tipo ottocentesco, come quella che, senza clamore, è in atto da anni in Libano sotto guida italiana, e impone la pace nel senso di non guerra. E della quale meno si parla, meglio è. Serve una forza di interposizione ai confini tra Siria e Turchia, con l’ordine di vietare ogni contatto tra malintenzionati. Come? Alto là, alto là, alto là fermi o sparo, e poi sparare a bersaglio. Niente “regole d’ingaggio”, perché i soldati non sono cantanti; ma precisi ordini come li ebbi io per 60 turni di guardia. Se no, il soldato spara in Siria, ma un giudice, comodo a casa sua, lo manda in galera. Ordini secchi, e sottoporre i soldati all’estero alla sola giustizia militare.
E subito, tutto questo, prima che la guerra locale si allarghi alla Russia, e, come già si sussurra, alla NATO.
Ma sono sogni? Beh, qualcuno si vada a ripassare il Congresso di Berlino del 1878, e vedrete come si assicura, con onestà e con la forza, mezzo secolo di pace.
Ulderico Nisticò