Solidarietà alla Dirigente Savino dalla segreteria del circolo PD di Santa Caterina Jonio


Una riflessione è doverosa sui fatti accaduti a Firenze, riguardano tutti noi, toccano i nostri giovani, le nostre scuole, la nostra società tutta.

Per giorni si è atteso invano qualche commento da parte di un qualsiasi esponente del governo, su quello che è accaduto davanti al Liceo Michelangelo di Firenze, dove un gruppo di giovani di Azione studentesca “una formazione politica di estrema destra” ha aggredito a calci e pugni dei ragazzi dei collettivi che volevano impedire la distribuzione di volantini davanti la loro scuola.

Qualche parola alla fine è arrivata, dal ministro dell’Istruzione (e del Merito) Valditara. Ma non parole, di condanna verso gli aggressori, bensì nei confronti di una preside di un’altra scuola di Firenze, colpevole di aver scritto una lettera agli studenti commentando la vicenda, nella quale si richiama lo spirito antifascista della nostra Costituzione e si mette in guardia dal pericolo di un ritorno al pensiero fascista.

Lettera che Valditara definisce “impropria” e “ridicola”, perché a suo dire in Italia non c’è nessun pericolo fascista, minacciando provvedimenti qualora l’atteggiamento della Dirigente Savino dovesse continuare. L’intervento di Valditara non fa che confermare esattamente i timori della preside e di gente come me, che del fascismo ha ancora timore.

Il fascismo non nasce con le plateali adunate, quelle semmai vengono dopo. Il fascismo nasce in tanti modi diversi, per esempio con le intimidazioni di un ministro a una preside. Siamo già alla rimozione forzata dei “non allineati”?

Pare di si, io ho questa sensazione. Come Mussolini disse di Gramsci quando lo fece rinchiudere in carcere “questo cervello non deve pensare”, così sta tornando, sotto forme non molto diverse, la censura e l’atteggiamento repressivo. Se l’istruzione italiana resiste, malgrado tutto in Italia, con docenti sotto pagati, scuole fatiscenti, burocrazia che imbriglia la didattica, il merito è proprio di insegnanti e dirigenti scolastici come la Savino che insegnano agli studenti a non essere pavidi e indolenti, a non fare della viltà una norma di vita.

ln una società intrisa di ignavia, di cosa dovrebbe occuparsi la scuola se non di questo? Ce lo dica il ministro dell’istruzione, ci dica il governo quali sono i ruoli della scuola, ridotta ormai a burocrazia e a censura. La scuola deve formare alla riflessione, al pensiero critico, non deve fermarsi alla trasmissione dormiente del sapere, fatto di date e segmenti cronologici da memorizzare, la storia è ben altra cosa, il pensiero critico è tutt’altro.

Iniziamo a chiamare le cose con il loro nome, vi è stato un pestaggio, non una rissa, da parte di fascisti ai danni di studenti. Sono state minacce, quelle del ministro nei confronti della Ds, non inviti alla riflessione, iniziamo a dare il giusto peso alle parole.

E un’altra cosa vorrei ricordare.
L’antifascismo è alla base della nostra costituzione, per gli ignoranti sottolineo ancora che l’antifascismo è sinonimo di democrazia, non di comunismo.

“È in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune. Nei periodi di sfiducia collettiva di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo bisogno di fiducia nel futuro”.
Tutta la mia solidarietà va a questa Dirigente, come segretaria di un circolo che non tace.

Maria Antonietta De Francesco
Segretaria del circolo di Santa Caterina dello Ionio (circolo antifascista)