Giornata di formazione per le Forze dell’Ordine, a Soverato, nell’ambito del progetto “Gap 2018”. L’intervento, gestito dall’Asp di Catanzaro sulla base del decreto della Regione Calabria, Settore 9, riguarda la predisposizione di un piano aziendale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), con specifiche azioni nei settori della prevenzione, diagnosi, cura e recupero.
La stessa Asp ha coinvolto i servizi pubblici, il privato sociale accreditato e il volontariato: il SerD di Catanzaro con le sub-articolazioni di Soverato e Lamezia, le Comunità Terapeutiche accreditate (Centro Calabrese di Solidarietà e Progetto Sud) e la Cooperativa Sociale Zarapoti – Servizio accreditato di “Unità di Strada”.
Tra le attività previste dal progetto vi è la formazione diretta agli attori che per le proprie competenze e specificità agiscono nell’ambito del gioco, come le Forze dell’Ordine, con l’opportunità di acquisire conoscenze specifiche sul gioco d’azzardo, sul disturbo da gioco d’azzardo, sui modelli di intervento, sugli aspetti sociali, economici, legali ed illegali del gioco.
Ampia la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine della provincia e di altri operatori, che al termine hanno conseguito l’attestato. Per i saluti introduttivi è intervenuta la dottoressa Maria Giulia Audino, direttore dei SerD aziendali e referente scientifico del progetto, la quale ha sottolineato che l’obiettivo è quello di dare una risposta ai pazienti, formando specifiche linee guida e che occorre lavorare insieme per creare una rete comune per la prevenzione e il contrasto al fenomeno.
«Il Gap – ha poi evidenziato – è una malattia che è stata inserita nei Lea e che porta a conseguenze fisiche, psichiche e sociali. In Italia i giocatori patologici sono circa 900 mila, il 2% della popolazione, e ben 14.300 sono in carico ai Servizi per disturbo da gioco patologico».
Dopo i saluti del sindaco di Soverato Daniele Vacca, che ha ospitato l’evento nella sala consiliare del municipio, il consigliere regionale Ernesto Alecci nel suo intervento ha fatto riferimento alla sua esperienza di sindaco dello stesso Comune sulla problematica. Un indirizzo di saluto è stato svolto anche dalla dottoressa Rosina Manfredi, direttore del Dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze dell’Asp di Catanzaro, la quale ha messo in risalto come questi incontri non sono solo di informazione, ma anche tesi alla costruzione di reti per il contrasto del fenomeno, un disturbo mentale che riguarda l’individuo e la comunità.
Il capitano Denise Di Matteo, della Guardia di Finanza di Soverato, ha evidenziato che il gioco d’azzardo è spesso una problematica poco conosciuta rispetto alle altre dipendenze, per cui questi interventi di informazione ed educazione sono necessari: la prevenzione è importante perché si tratta di una patologia che genera diversi tipi di reati.
Anche il capitano Marco Colì, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Soverato, ha messo in risalto l’importanza di incontri formativi sul tema, sottolineando che i carabinieri non fanno solo contrasto, ma anche attività di prevenzione soprattutto nelle scuole. E un saluto ai presenti è stato rivolto dal col. Franco Basile, responsabile dell’area di polizia commerciale e di polizia edilizia del Comune di Catanzaro.
Si è poi passati al momento strettamente formativo, moderato dallo psicologo dott. Luigi Pullia, con le due relazioni di base del prof. Luca Dimasi (docente Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche e Dipartimento Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna) e del dott. Sergio Cuzzocrea (psichiatra e psicoterapeuta). Dimasi ha affrontato il tema della ludopatia tra vizio di mente e imputabilità, soffermandosi suo ruolo della psichiatria nel diritto penale.
Cuzzocrea ha parlato della disregolazione nel disturbo del gioco d’azzardo, tracciando il profilo di un comportamento disfunzionale. Interessanti anche le esperienze e le considerazioni sulla ludopatia, moderate dalla psicologa dottoressa Mariarita Notaro, portate dagli assistenti della Polizia Locale di Satriano Barbara Palaia e Giuseppe Staglianò, e dal cav. ufficiale Salvatore Orofino, il quale ha, fra l’altro, auspicato un maggiore controllo nelle sale slot da parte degli operatori sociali, dei SerD e delle forze di polizie.
L’incontro è stato concluso da una tavola rotonda sulle esperienze a confronto illustrate dalla dott.ssa Mariarita Notaro (coordinatrice del progetto ed esperta in materia – referente Gap Serd Soverato), dalla dott.ssa Carla Sorrentino (referente Gap per il Serd di Catanzaro), dal dott. Luigi Pullia (referente Gap per il Serd di Lamezia Terme), dalla dott.ssa Giorgia Ritrovato (a nome del referente del Centro Calabrese Solidarietà), da dott. Ampelio Anfosso (referente Cooperativa sociale Zarapoti) e dalla dott.ssa Vittoria Curcio (referente Comunità Progetto Sud). Nelle conclusioni della dottoressa Audino il messaggio rivolto alla politica perché le strutture terapeutiche italiane vengano accreditate anche per la cura del gioco d’azzardo patologico.
Carmela Commodaro – S1TV