Soverato, ovvero l’antitesi del turismo


soverato_notte-720x405Turismo a Soverato. Solo un aneddoto a margine di altre piu’ esaustive e luminari conferenze in materia. Come in ogni altro ambito, affinchè si possano sviluppare idee e progetti, servono i presupposti fondamentali. Un po’ come quando si costruisce una casa, le fondamenta vanno costruite con criterio e rispetto dei principi edilizi. In condizioni piu’ difficili di suolo è necessario andare piu’ in profondità, per dirne una…..!
Senza polemica, in queste condizioni e’ inutile il gioco dei numeri, le presenze devono avere un senso, di permanenza, di visita, di presenza, di logica turistica.
Non è un problema di arrivi, ma di offerta del luogo, di assenza di condizioni e appunto di logica turistica.
Già solo per avviarsi in tal senso servirebbe ricomprendere e annettere alla cittadina soveratese le due compagini vicine Davoli e Soverato, in una logica associazionistica turistica, ove condividere e sostenere un idoneo e adeguato sistema di trasporti nel comprensorio, e soprattutto per e da il comprensorio (collegamento continuo e attivo 24X24 con aeroporto e stazione FFSS di Lamezia Terme, collina e montagna, e tra Davoli Montepaone e Soverato).
Campeggi, aree di sosta, aree caravan e roulotte, pensioni, hotel a prezzi modici, trattorie, taverne, pub ove mangiare cibo locale senza salassare o imporre prezzi da ristoranti 5 stelle.
Spiagge libere e curate, aree picnic attrezzate, piscine all’aperto, lidi balneari adeguati e luoghi di divertimento marini, nel rispetto dell’ecosistema e dell’ambiente.
Un anfiteatro della musica all’aperto, una stagione estiva musicale, in stile summer festival di lucca o di Roma, o il Pistoia blues o Umbria jazz ….fatte le debite proporzioni.
Teatro e cinema all’aperto, manifestazioni etno gastronomiche, rispolvero delle tradizioni, festival della taranta, esposizione di arte e percorsi didattici marini e montani.
“Guerra” all’evasione fiscale, agli affitti a nero, monitoraggio delle case sfitte, contrasto con al monopolio immobiliare e commerciale, all’abusivismo e alle violazioni delle norme su ambiente, commercio ed edilizia.
E soprattutto una presa di coscienza che i tre lungomari vanno uniti, senza se senza ma, abbattendo ogni insensata resistenza campanilistica e favorendo una unione collaborativa che non potrà che migliorare la vita di chi ci abita tutto l’anno nel comprensorio e anche quella di chi viene in vacanza.
Ribadisco, parlo di turismo esterno, quello che latita, che non c’e’, che non ha ancora trovato un valido motivo per riconoscere il comprensorio soveratese come un obiettivo o una meta turistica accettabile. La gente calabra che la sera lascia la collina o la montagna per giungere in marina, fino ad ora ha sopperito a questa carenza, riversandosi sul lungomare e popolando pizzerie e gelaterie. Il turismo pero’ è un’altra cosa.
Decisamente!
M.P.


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