Soverato Più risponde al Sindaco Alecci


Ci meravigliano le parole del Sindaco di Soverato che ci accusa di compiere azioni “strumentali” solo perché, a ridosso delle prossime elezioni comunali, abbiamo protocollato una richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto per confrontarsi su opere pubbliche e strumenti urbanistici di prossima adozione.

E’ doveroso specificare, però, che Soverato + è nata da quasi un anno e, pertanto, circa un anno e mezzo prima della prossima tornata elettorale comunale.

Ad ogni modo comprendiamo la straordinarietà del caso; confrontarsi sui problemi della città e chiarire lo stato attuale dei tanti cantieri attualmente aperti può risultare, infatti, faticoso quando non si è abituati al semplice ed essenziale confronto.
La richiesta presentata in Comune, al fine di una “Soverato + Informata”, non è altro che un’azione dettata dalla preoccupazione per quelle che sono le sorti di un Centro come Soverato che dovrebbe essere quello trainante di tutto il comprensorio.

Tant’è che, durante il partecipatissimo dibattito inter-territoriale tenutosi lo scorso Luglio e promosso da Soverato più, che ha visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti dei due rami del Parlamento e del Consiglio della Regione Calabria, soprattutto dei sindaci di numerosi comuni della nostra provincia,
speravamo fossero i rappresentanti istituzionali della comunità soveratese, tempestivamente invitati, a voler fare del Comune di Soverato il capofila di un impegno organizzativo più diffuso, ma così non è stato.
La mancata partecipazione dell’Amministrazione ad un evento che avrebbe reso Soverato, padrona di casa, protagonista dell’iniziativa fa pensare che ad un comportamento strumentale a contrariis per ragioni che non comprendiamo, in considerazione di quella che dovrebbe essere la finalità unitaria, ossia il bene comune.

Oggi ci ritroviamo a parlare di un’istanza di comune interesse, meramente legittima e con fini propositivi, interpretata come un attacco strategico che, se al contrario fosse stata compresa per ciò che realmente voleva rappresentare, avrebbe dato l’opportunità allo stesso primo cittadino di rispondere indirettamente perfino alla categoria dei commercianti che, subito dopo la nostra iniziativa, ha iniziato giustamente a manifestare intolleranza verso l’assenza di informazioni ufficiali e impazienza circa i tempi dei lavori di Corso Umberto I.

Del resto il comportamento strumentale del Sindaco viene reso ancor più evidente dal fatto che su analoga iniziativa promossa dall’Associazione dei Commercianti si Soverato si è subito provveduto ad organizzare l’incontro nella sala Consiliare, in questo caso evidentemente per fini elettorali, se dovessimo accettare la tesi del Primo Cittadino!

Per quanto attiene “La porta aperta” a cui fa riferimento il Sindaco Alecci non abbiamo alcuna difficoltà ad oltrepassarla, ma, non dovendo chiedere nulla di personale, la nostra iniziativa è mirata soltanto ad una partecipazione pubblica più ampia con fini propositivi e non strumentali per far capire alla cittadinanza intera che si viaggia verso un reale e non fittizio cambiamento nella gestione della cosa pubblica.
Il nostro Sindaco sa benissimo che un Consiglio Comunale aperto, concesso dalla normativa vigente, consente ai cittadini di partecipare attivamente avendo facoltà di parlare e diritto di essere ascoltati dall’Amministrazione, cosa impedita dal TUEL in un Consiglio comunale ordinario, che per principi costituzionali è necessariamente aperto al pubblico!

Vien da pensare che ci sia un po’ di confusione e che, nonostante pur rispettando la discrezionalità della pubblica amministrazione, un confronto immediato e diretto con la cittadinanza forse avrebbe evitato o modificato discutibili scelte di carattere estetico e progettuale riguardanti il corso, il nuovo pezzo di lungomare ed il recente “cimitero degli angeli”.
Il CAMBIAMENTO non è una parola vuota, ma non può essere veramente attuato se non è un obiettivo CONDIVISO.