Soverato si veste di blu. Inaugurazione del nuovo lungomare


Martedì 11 Luglio alle ore 20:00 circa Soverato si veste di blu. Il blu della bandiera che sventola su piazza Nettuno e decreta la città centro turistico di prim’ordine. Il blu del mare che accarezza la spiaggia. Il blu del cielo che abbraccia i tantissimi accorsi. Il motivo dei festeggiamenti è l’inaugurazione del nuovo lungomare. La perla dello Jonio si fregia di una struttura bellissima. Ampia e piena di verde, fatta di spazi semplici ed essenziali, dove le linee curve si avvicinano fino quasi a toccarsi, per poi finire lontane fino quasi a non vedersi più. Tutto inizia con delle mani che con un paio di forbici tagliano a metà il nastro tricolore.

Tutto finisce con delle mani che applaudono, si stringono tra loro, accennano ad un saluto. Nel mezzo abbiamo il sindaco della città Ernesto Alecci,
mattatore indiscusso della festa. Abbiamo il presidente della regione Calabria Mario Oliverio, voce sicura della conferenza stampa. Abbiamo il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, sguardo entusiasta della serata. Abbiamo il giornalista di Rai Uno Paolo Di Giannantonio, voce sincera dell’opinione pubblica. Tutti seduti sul palchetto sistemato nel nuovo anfiteatro del lungomare proprio per l’occasione, intenti a parlare alla folla. E poi abbiamo i sindaci dei paesi limitrofi e i commercianti della città e le scuole e il clero e i cittadini. Tutti stretti attorno al palco per gioire insieme di un ritrovato spirito di collaborazione –elemento più volte sottolineato nel discorso del sindaco e del presidente della regione.

Grande assente il Ministro per lo sport Luca Lotti. Tant’è che la serata avrebbe dovuto chiudersi con delle premiazioni agli sportivi di Soverato proprio per mano del Ministro. Premiazioni avvenute lo stesso, affidate al presidente del consiglio della città di Soverato Francesco Matozzo. I riconoscimenti vanno ai campioni regionali di basket NBS, con la targa al capitano Nicola Barbuto e alla squadra di pallavolo Volley Soverato che combatte ogni anno per il primo posto in serie A, con la targa al presidente Antonio Matozzo. A Salvo Criscuolo che da 41 anni dà vita alla maratona Strasoverato, che si corre per la città e al più piccino della serata, il giovanissimo campione regionale di automodellismo a scoppio. Perché Soverato è anche città dello sport. Al termine delle premiazioni, il sindaco ha sottolineato che restavano due camere vuote e già pagate nel più bell’albergo della città, quelle appunto di Lotti e del suo staff. Alzi la mano chiunque avesse voluto approfittarne. (Quel sassolino dalla scarpa andava tolto!) E ha sottolineato anche che realizzare il nuovo lungomare è stata una sfida tanto quanto una pazzia. Con un finanziamento di quasi tre milioni di euro si è cercato di portare a termine un’immensa opera in pochissimo tempo.

La fatica e l’impegno sono stati tanti. I dieci chili in meno dell’assessore ai lavori pubblici Daniele Vacca, che fino a notte tarda faceva da supervisore nel cantiere, ne sono la testimonianza tangibile, sempre a detta del sindaco! È questa la strada che la giovane amministrazione comunale ha iniziato a percorrere, quella del duro lavoro per un profondo sviluppo. E l’augurio rivolto al sindaco dal giornalista Di Giannantonio è proprio quello di riuscire a mantenere l’obiettivo nel tempo. Cosa che
vivamente si augurano anche tutti i cittadini soveratesi. Perché della Calabria se ne parla troppo
spesso per episodi malavitosi, che la rendono una delle regioni più difficili della nostra penisola. È davvero motivo di orgoglio che venga messa in risalto per la realizzazione di opere come questa.

Nell’aria c’è l’entusiasmo di chi ha voglia di iniziare una stagione ricca di turismo e prosperità. Perché Soverato si è sempre svegliata d’estate per mostrarsi in tutto il suo splendore. È necessario, adesso, svilupparne le potenzialità. Il caldo ha regalato il tocco finale ad una serata dal sapore squisitamente estivo. E sul finire della manifestazione, il vento inizia a soffiare sulla città. Soverato è tornata a respirare. A vivere.

Floriana Ciccaglioni


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