Sono stanchi e infreddoliti, ma non hanno riportato ferite o traumi gli speleologi, tre uomini e una donna, rimasti intrappolati in Calabria, nell’abisso del Bifurto, la più profonda grotta verticale del Meridione.
A tirarli fuori sono stati gli uomini del Soccorso alpino e speleologico, intervenuti non appena è scattato l’allarme. “Stanno bene, sono stati già visitati dai nostri medici – informa il presidente del Soccorso Alpino calabrese, Giacomo Zanfei – e per nessuno di loro è stato necessario il trasferimento in ospedale”.
Solo indumenti asciutti e bevande calde per ristorarli dopo ore passate ad attendere che l’ondata di piena desse loro tregua, bloccati a 50 metri di profondità.