La Settimana del Cervello – Brain Awareness Week è una campagna mondiale di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nata con lo scopo di diffondere le conoscenze sui progressi e i benefici della ricerca scientifica sul cervello.
Ogni anno a marzo, per una settimana, la Brain Awareness Week unisce gli sforzi dei partner in tutto il mondo per l’organizzazione di eventi e attività creative dedicate a persone di tutte le età. L’iniziativa, ideata dalla Dana Alliance for Brain Initiatives, è il frutto di un enorme coordinamento internazionale che vede la collaborazione di oltre 50 Paesi del mondo.
Il Liceo Scientifico “Guarasci” e l’ALG – Accademia degli ex Allievi del Guarasci organizzano l’evento dal 2015. Uno dei principali promotori dell’iniziativa è stato il Prof. Enzo Rispoli, prematuramente scomparso e alla cui memoria è dedicata la Settimana del Cervello. Il tema di quest’anno è stato: “Chi decide? Io o il mio cervello?”. Nel corso degli incontri alcune classi hanno presentato lavori di approfondimento disciplinare sul tema.
Di seguito una fedele e accurata cronaca delle giornate a cura del Sig. Pietro Cossari
PARTENZA IN GRANDE STILE PER L’OTTAVA EDIZIONE DELLA SETTIMANA DEL CERVELLO
Presso il Teatro Comunale di Soverato è iniziata alla grande l’edizione 2025 della Settimana del Cervello organizzata come ogni anno, dall’Accademia del Liceo “Antonio Guarasci” in memoria dell’indimenticabile professore Enzo Rispoli. Dopo i saluti della presidente dell’Accademia, professoressa Raffaella Stasolla, i due presentatori Adele Guarna e Antonio Durante hanno ufficialmente dato il via all’attesa manifestazione che quest’anno ha come tema: “Chi decide? Io o il mio Cervello?” chiamando sul palco il professore Massimo Fresta, ordinario di Tecnologia Farmaceutica presso il Dipartimento della Salute dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
L’insigne luminare, sin da subito, con la sua simpatia, l’affabilità e la preparazione che lo hanno sempre contraddistinto, ha letteralmente ammaliato l’attenta platea spiegando quanto importante, affascinante e gratificante sia il mondo della ricerca, specialmente quando le scoperte effettuate dagli scienziati sono applicate in medicina per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani. Proprio come si sta facendo attualmente con le nanotecnologie, ovvero, una serie di attività e applicazioni che stanno rivoluzionando l’utilizzo della materia.
E nello specifico, il professore Fresta, relazionando su “Nanomedicina per il Cervello: Come le tecnologie invisibili stanno cambiando il nostro futuro”, ha illustrato una serie di casi nei quali si può intervenire con la nanotecnologia, cioè impiegando sostanze su scala molto piccola, vale a dire, nanometriche, equivalenti, quindi, a un miliardesimo di metro, in biologia e medicina per veicolare specifici farmaci. «Le nanoparticelle sono utilizzate – ha spiegato il prof Fresta – per ingegnerizzare alcuni virus che sono già per loro natura, nanoparticelle viventi e alcuni tipi di batteri come l’escherichia coli per colpire determinati tumori o per penetrare in punti difficili del corpo umano.
Attraverso questi nanomateriali riusciamo a raggiungere il cervello che è protetto oltre che dalla scatola cranica anche da una sostanza chiamata barriera emato-encefalica. Barriera che riusciamo a oltrepassare con tali espedienti per così curare un soggetto colpito da un’infermità cerebrale». L’illustre scienziato ha poi risposto in maniera semplice ed esaustiva alle domande postegli dagli studenti interagendo empaticamente e stimolando ulteriormente la loro curiosità chiedendo a sua volta, se in amore comanda il cervello o l’istinto. Infine, ha concluso tra gli applausi, esortando tutti a non arrendersi mai dinanzi alle difficoltà che inevitabilmente incontreranno sul loro cammino, avendo cura di utilizzare bene competenza, conoscenza e fortuna ma soprattutto, ha raccomandato loro di lavorare sempre in team perché «chi vuole andare veloce deve correre da solo, ma chi vuole andare lontano deve essere in compagnia».
Subito dopo, le professoresse Raffaella Stasolla e Caterina Serrao, a nome dell’Accademia del Liceo, hanno consegnato al professore Fresta (che è poi rimasto in sala accanto al past president Franco Condò e a Sergio Rispoli, fratello del compianto Enzo, per assistere al prosieguo della manifestazione) una targa ricordo. L’evento, intervallato a più riprese, dalle graditissime esibizioni del gruppo musicale del Liceo “Delift band” composto dai bravissimi musicisti e cantanti Elena Gullì, Alessandra Lioi, Alice Macrina, Andrea Panella, Federico Carellario, Nicola Squillace, è continuato con l’esposizione del lavoro “La chimica delle emozioni” degli alunni della classe V B diretti dalla docente Annunziata Maio; di quello “Chi comanda davvero? La scienza dietro gli istinti” degli allievi della V D coordinati dalla prof.ssa Maria Rita Arcidiacono “e “Tra me e me” della V E dall’insegnante Alessandra Ortuso. La manifestazione è infine terminata con il brano “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti cantato dalle ragazze e dai ragazzi delle quinte classi saliti sul palco per salutare tutti tra scroscianti applausi.
UNA FANTASTICA SECONDA GIORNATA ALLA SETTIMANA DEL CERVELLO
Nella seconda giornata della nota manifestazione soveratese aperta con i saluti di rito della prof. ssa Raffaella Stasolla, presidente dell’Accademia del Liceo, e condotta egregiamente dai giovanissimi Giorgia Laporta e Marco Bava, la protagonista assoluta è stata la parte più complessa, affascinante, meravigliosa e misteriosa dell’organismo umano: il Cervello.
A spiegarne il funzionamento tramite le sue innumerevoli connessioni, le sinapsi, che controllano il respiro e le tante altre attività volontarie e involontarie è stato un’ospite d’eccezione: il professore Antonio Cerasa, docente aggregato di Psicologia all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro per gli insegnamenti di Psicofisiologia e Psicologia delle Comunicazioni e direttore dell’Istituto di bioimmagini e sistemi biologici complessi del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Relazionando, appunto, su “La bellezza del Cervello”, il neuroscienziato ha incantato l’attenta platea spiegando con termini semplici di quanto quest’organo sia capace di generare emozioni, pensieri, razionalità, affettività e di come sia in grado di provare dolore o piacere asseconda delle circostanze, di tornare a funzionare dopo un trauma e di modellarsi, evolversi o atrofizzarsi.
Una macchina bellissima perché dotata di plasticità, cioè, una straordinaria capacità di modificare la propria struttura, le sue funzioni e le sue connessioni adattandosi agli stimoli a cui è sottoposta. Stimoli ad esempio, che possono innescare reazioni piacevoli davanti a un’opera d’arte o mentre si ascolta della buona musica, quando si pratica l’esercizio fisico, si legge un libro o si dialoga amabilmente. In parole povere, proprio perché il Cervello consente di provare piacevoli sensazioni e di contemplare le bellezze che ci circondano, è esso stesso, una bellezza.
Immediatamente dopo, il dottor Sergio Rispoli, ha consegnato al prof. Cerasa una targa ricordo e una copia del numero speciale del giornale del Liceo Scientifico del 2002 “Ad scientiarum haustum” contenente un articolo dell’indimenticabile prof. Enzo Rispoli. A seguire, tra uno stacco musicale e l’altro della “Delift band”, sul palco si sono avvicendati gli alunni delle classi IV A con la prof.ssa Maria Rita Arcidiacono, della IV B con la prof.ssa Annunziata Maio e IV E con i docenti Massimiliano Lettieri e Fabio Cannavò per esporre nell’ordine i seguenti lavori: “Il cervello umano, il computer biologico perfetto”; “Il cervello, il nostro più grande alleato o il nostro peggior nemico?”; “Libero arbitrio: il potere della mente o l’illusione della libertà’”. Lavori che hanno riscosso l’approvazione del pubblico caratterizzata da lunghi applausi.
SETTIMANA DEL CERVELLO: UNA TERZA GIORNATA RICCA DI PIACEVOLI SORPRESE
Al Teatro Comunale di Soverato dove con la Settimana del Cervello è di scena la Cultura, quella con la C maiuscola, c’è la possibilità di apprendere e di conoscere, ma soprattutto di stupirsi e pure in maniera piacevole. Difatti, stamattina prima e durante la terza giornata egregiamente condotta dai presentatori Antonio Durante, Adele e Martina Guarna, le sorprese si sono susseguite a ritmo incalzante.
La prima sorpresa c’era già stata quando la professoressa Francesca Cuzzocrea, docente ordinaria di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione all’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e che doveva relazionare su “Le scelte si fanno seguendo il Cuore o il Cervello?” giungendo in largo anticipo a teatro, ha potuto assistere alle prove musicali della “Delift band” rimanendone totalmente rapita al punto tale da complimentarsi prima personalmente con i componenti per poi elogiarli pubblicamente durante la sua eccellente lezione nella quale è riuscita a coinvolgere e a far attivamente partecipare gli studenti.
Partendo, infatti dalla domanda: “quante volte sono consapevole delle mie scelte?”, l’illustre ospite ha interagito alla grande con le ragazze e i ragazzi fino a farli intervenire divertendoli, in una serie di giochi logici, matematici e scientifici che li hanno indotti ad abbandonare la loro naturale timidezza e a calcare le scene, divenendo così, inconsapevolmente ma in modo gradevole, protagonisti in un copione che essi stessi stavano stilando. Così facendo si sono cimentati in questo nuovo ruolo di attrici e attori combattendo e vincendo contro l’ansia da palcoscenico misurata con un’apposita strumentazione dalla professoressa Cuzzocrea.
Al termine di queste singolari prove, il preside emerito professore Gerardo Pagano con le professoresse Raffaella Stasolla e Caterina Serrao hanno donato alla scienziata una targa ricordo e una copia del numero speciale del giornale del Liceo Scientifico del 2002 contenente un articolo del compianto professore Enzo Rispoli.
La seconda sorpresa c’è stata subito dopo, quando al termine di un’esecuzione della “Delift band” è stato chiamato sul palco il tenore ed ex liceale Lorenzo Papasodero che ha deliziato i presenti cantando la celebre “Caruso” di Lucio Dalla ricevendo in cambio la standig ovation del pubblico. Lorenzo dal canto suo, dopo aver ricevuto dalle mani delle professoresse Serrao e Stasolla una targa ricordo e la tessera onoraria della società culturale “Dante Alighieri”, nel ringraziare per l’affetto manifestato e ripercorrendo gli anni trascorsi al Liceo ha esortato tutti a non scoraggiarsi e a non avere paura di sbagliare perché così si diventa più maturi e consapevoli della realtà che ci circonda.
Una realtà che oggi appare particolarmente triste ma che può essere trasformata e migliorata dai giovani che sono il futuro.
A seguire, gli alunni delle classi III A coadiuvati dai docenti Giuseppe Iozzo e Massimiliano Lettieri, III D con la prof.ssa Maria Rita Arcidiacono e V E con la prof.ssa Caterina Corrado hanno illustrato i loro lavori che nell’ordine erano i seguenti: “Io sono il mio cervello?”; “Mente in movimento: come lo sport potenzia il cervello”; “La creatività del Cervello attraverso l’arte”.
La terza sorpresa c’è stata quando Nicola Squillace ha cantato il suo brano inedito “Senza regole” che ha riscosso il favore del pubblico. La quarta sorpresa, infine, è stata quando lo stesso Nicola ha invitato ad esibirsi Marialuce Sinopoli con il pezzo di Adele, “Someone like you” che ha mandato in visibilio l’intera platea tributandole la standing ovation.
TERMINATA LA SETTIMANA DEL CERVELLO
Si è conclusa presso il Teatro Comunale l’ottava edizione della Settimana del Cervello che grazie all’Accademia del Liceo per quattro memorabili giornate ha dato alle studentesse e agli studenti di Soverato, la possibilità di attenuare attraverso le lezioni di importanti docenti universitari la mai appagata sete di conoscenza e la voglia di confrontarsi mettendosi in gioco con ironia per comprendere i progressi della scienza e per condividere insieme agli altri, l’incommensurabile, coinvolgente ed emozionante arte della musica.
Anche nella quarta ed ultima giornata condotta dalle bravissime Giorgia Laporta e Martina Guarna sono stati trattati temi rilevanti che hanno catalizzato l’attenzione del giovane pubblico. In particolare, il professore Denisio Iera, docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Statale “Antonio Guarasci” ha relazionato su “La scelta tra cognizione ed emozioni, filogenesi e ontogenesi”.
Partendo dalla domanda filo conduttore della Settimana del Cervello (Chi decide? Io o il mio cervello?) l’insegnante si è soffermato sull’importante valore della scelta sostenendo che chi sceglie è un essere libero e allo stesso tempo, creativo in quanto in grado di progettare utilizzando la ragione e agendo secondo coscienza. A riguardo, con una serie di esempi e citando vari filosofi tra cui Jean Paul Sartre, ha affermato che nella scelta sta la libertà dell’uomo perché già la sua esistenza è un continuo scegliere anche se contemporaneamente, è gravato di una tremenda responsabilità giacché potendo scegliere tra il bene e il male è afflitto dall’antico dualismo mente – corpo o meglio, spirito e materia.
Per cui si ripresenta il solito quesito se cioè, è possibile operando una scelta, far convergere la filosofia con la scienza. Di conseguenza, la filogenesi che è l’insieme delle modalità e delle cause che hanno portato alla successiva comparsa di gruppi diversi di esseri viventi partendo da un comune antenato e l’ontogenesi che invece, è l’insieme dei fenomeni che portano allo sviluppo dell’embrione di un organismo, dalla cellula uovo all’individuo adulto, ci aiutano entrambe a comprendere le tappe e il percorso dell’evoluzione umana.
A riguardo, il prof. Iera ha citato la straordinaria somiglianza genica degli esseri umani con gli scimpanzè per aver avuto un antenato in comune e che sono meno affini con i gorilla, a dimostrazione, ha chiosato Iera, «che l’evoluzione ha a che fare con la storia, la cultura, la civiltà e l’ambiente. Non solo, ma non c’è evoluzione e genetica che tenga se non esiste almeno un altro simile accanto a noi che ci aiuta e ci insegna a diventare e restare persone». E per corroborare questa sua tesi ha pure citato l’esempio di Victor de l’Aveyron, il bambino lupo ritrovato alla fine del Settecento in un bosco del sud della Francia e che non camminava in posizione eretta, non parlava, non soffriva il freddo e aveva l’odorato molto sviluppato.
A fare la differenza è quindi la relazione e non la predisposizione. Il cervello, cioè, si sviluppa grazie alle relazioni sociali e matura intorno ai vent’anni e durante la fase di maturazione che gli scienziati chiamano darwinismo neurale, le sinapsi e i neuroni non utilizzati sono eliminati. Accanto a tale processo di sfoltimento avviene la mielinizzazione che poiché si completa solo in età adulta, negli adolescenti spesso attratti da droghe e alcool, la sua carenza, può essere causa di irritabilità e comportamenti violenti o a rischio di incidenti o suicidi.
A incidere nelle nostre scelte, secondo il docente, sono i processi fisiologici ma anche l’ambiente come è risultato dall’esperimento psicologico carcerario di Stanford, che gli esperti sono stati costretti a sospendere per l’incattivimento delle persone che fungevano da guardie carcerarie a danno di quelle che facevano la parte dei carcerati. Esperimento dettagliatamente descritto dalle alunne Nicole Gallelli e Federica Destito della classe III E. Subito dopo, gli alunni della IV D coadiuvati dalle docenti Annunziata Maio e Lucia Gallelli, hanno relazionato su “L’illusione del controllo; è la decisione giusta?”, mentre gli alunni della IV C, coordinati dalle prof.sse Giuseppina Polerà e Marisa Orlando su “Piacere o ragione, chi decide?”.
In seguito, la dottoressa Lavinia Rotella, psicologa presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ha relazionato sul tema: “Tra volontà e cervello: chi è il vero protagonista delle nostre scelte?” A riguardo, la scienziata si è particolarmente soffermata sul comportamento umano influenzato da: genetica, ambiente, esperienze passate, emozioni e più profondi meccanismi mentali citando l’autonomia, la competenza e la relazione quali tre fondamentali bisogni psicologici per il benessere umano collegato alle motivazioni estrinseche ed intrinseche delle persone.
Ha parlato inoltre di determinismo, dell’inconscio, degli automatismi e dei bias cognitivi, distorsioni quest’ultime, che possono influenzare la capacità di prendere decisioni logiche e razionali e degli effetti placebo concludendo che le decisioni sono modellate non solo da processi cerebrali ma anche da esperienze passate, emozioni e contesti sociali e che sono il risultato di attività cerebrale svolta in modo inconscio e inconsapevole e che quindi, molte delle nostre scelte sono predeterminate avvalorando così la tesi che il libero arbitrio è un’illusione.
Al professore Iera e alla dottoressa Rotella, le professoresse Caterina Serrao e Raffaella Stasolla hanno poi consegnato una targa ricordo e una copia del giornale d’istituto “Ad scientiarum haustum”.
Dopo che la prof.ssa Serrao ha fatto ascoltare un audio messaggio di saluto per conto del magnifico rettore dell’UMG da parte della prof.ssa Paola Valentino, il dottor Franco Condò, primo presidente dell’Accademia del Liceo, ha ricordato con commozione la figura dell’indimenticabile professore Enzo Rispoli, il quale, nonostante i suoi problemi fisici, riuscì a diplomarsi, laurearsi, a svolgere attività di volontariato, a diventare un faro del sapere e della scienza e a istituire la Settimana del Cervello per dare a tutti gli studenti del Liceo la possibilità di interloquire con famosi scienziati e docenti di prestigiose Università.
Il dottor Sergio Rispoli, fratello di Enzo, omaggiato di un mazzo di fiori dall’Accademia, visibilmente commosso, ha ringraziato il dottore Condò per le belle parole, gli organizzatori della Settimana del Cervello e gli studenti e i docenti che con il loro impegno hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento terminato con le esibizioni musicali della “Delift band” che con competenza, passione ed entusiasmo ha deliziato tutti i convenuti in queste quattro memorabili giornate.