Sud in fondo alle classifiche; Calabria, da 81 a 106


L’ultima provincia d’Italia, su 107, è Caltanissetta; al posto 106, Crotone; Catanzaro, udite udite, posto 81, ed è la meno scassata; e se vi consola, a pari punti con Napoli. Non sono classifiche di arruffoni e giornalisti locali in vena di titoli, ma del più autorevole quotidiano economico d’Italia, il Sole 24 ore; e classifiche che si ottengono con parametri variegati, che, messi assieme, danno la qualità della vita. Attenti, meridionali malati di soldi, i parametri non sono solo, e nemmeno soprattutto €; ma un insieme di fattori, tra cui sicurezza e trasporti e servizi e scuola…

A proposito. La prima d’Italia, Milano, sta male per delinquenza. A riprova che i guai della Calabria non sono colpa della mafia; anzi, direi che la mafia è colpa dei guai della Calabria.

Se la provincia di Crotone ha le strade che l’anno scorso mi costarono una gomma; e quella di Vibo, uguale; se il sistema sanitario è sgangherato… e nell’ASP di Catanzaro hanno comprato un software scassatissimo, e le prenotazioni sono impossibili o ardue… eccetera… Insomma, se non funziona niente, è ovvio che la qualità della vita, in Calabria, va, su 107, da 81 a 106.

Ri-attenzione: se anche la Calabria vincesse il superenalotto, e quindi si riempisse di soldi, ci vorrebbero lo stesso anni per riparare il disastro. E non basterebbero vagonate di carte da 100 €, se finiscono in mano a politicanti inetti e funzionari e impiegati anche peggio di loro; e intellettuali da piagnisteo retribuito.

Del resto, la Regione Calabria ha ricevuto, dal 1970, soldi a diluvi; e resta lo stesso nello sterco; se funzionari e politicanti non li sanno spendere: più esattamente, non li sanno manco rubare. Troppo faticoso, vero?

Questo per la Calabria diciamo così ufficiale; mentre l’opinione pubblica tace come una tomba. Qualcuno, magari, se la prenderà con i Romani o gli Spagnoli o i Borbone o Garibaldi o la mafia (vedi sopra), secondo i gusti. Nessuno dirà una mezza parola sui problemi reali.

Eh, mica politici e passacarte sono scesi dai pianeta Marte: calabresi, sono, e parenti e amici dei grattabaffi e dei presidenti e assessori (A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centrodestra, uno peggio dell’altro e l’altro peggio dell’uno. Politicamente parlando, s’intende); e li votano; e ogni tanto qualche genio afferma che uno di quelli, uno qualsiasi, ha fatto eccezione: ahahahahahahahah!

Di fronte a questo sconquasso, che dicono i partiti, in vista del 26 gennaio?

– Callipo ha dalla sua una lista civica chiamata Partito Democratico;
– Almeno metà degli iscritti e dirigenti del Partito Democratico sono contro Callipo;
– Oliverio, arrabbiatissimo, si candida contro il Partito Democratico, ma se Babbo Natale gli porta un regaluccio, vedrete che diventerà di colpo un bravo bambino;
– I 5stelle hanno un candidato che fino a ieri non lo conoscevano manco nel condominio.
– Varie ed eventuali.
– Nel centro(destra) dilaga il nulla eterno e la lite di tutti contro tutti: una situazione grave, e aggravata dall’evidenza che il centro(destra) vincerà anche se dovessero candidare Sarancune o Santa Najjara o la Fata Morgana. È già successo con G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti.

Nessuno di quei signori di ogni partito e non, espressi o sottintesi, ha una qualsiasi opinione seria e concreta sui problemi della Calabria… figuratevi sulle soluzioni! Non dico programmi: se mi pagano un caffè, di programmi ne scrivo dodici o tredici prima di pranzo: tutti, ovviamente, volti alla felicità universale garantita e obbligatoria.
E le province calabresi stanno dai posti 81 al 106.

Ulderico Nisticò