Suicidio nel carcere di Vibo Valentia: “Si continua a morire, intervenga il Governo”


“Con il suicidio per impiccagione della notte scorsa di un detenuto presso la casa circondariale di Vibo Valentia, preceduto di circa ventiquattr’ore da quello registrato nel penitenziario di Salerno, sale a due la tragica conta dei morti di carcere nei primi due giorni dell’anno 2022“.

Lo afferma in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria. Il suicidio nel carcere di Vibo – avvenuto ieri – segue di pochi giorni un altro grave fatto avvenuto nello stesso carcere: un altro detenuto aveva infatti tentato di togliersi la vita dandosi fuoco e, adesso, si trova ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli

“Se qualcuno non lo avesse capito – afferma ancora il segretario del sindacato – noi lo ripetiamo: non c’è più tempo. Pressoché ogni giorno, ormai, nelle discariche sociali rubricate sotto il nome di carceri succede qualcosa di grave; i detenuti continuano a patire e a morire e gli operatori, di Polizia penitenziaria in primis, ne subiscono le conseguenze dirette e indirette e spesso si trovano fra l’incudine delle legittime aspettative dell’utenza e il martello che deriva dalle ripercussioni provocate da un sistema fallimentare”.

“Servono interventi immediati e tangibili da parte del Governo. In carcere e di carcere – conclude De Fazio – si continua a morire e, in questo scorcio di 2022, alla media di una vittima al giorno”