Talarico e il suo silenzioso rientro. Primavera della Calabria: e la diretta di Spirlì?


Apprendiamo dalla stampa che, dalla scorsa settimana, l’assessore Franco Talarico, sospeso dalla presidenza del consiglio dei ministri per effetto della legge Severino a seguito dell’inchiesta della DDA di Catanzaro “Basso profilo”, dopo la revoca degli arresti domiciliari da parte del Gip del Tribunale di Catanzaro, avrebbe ripreso regolarmente a partecipare alle riunioni della giunta regionale ritornando nei fatti a svolgere il suo ruolo di assessore al bilancio e al personale.

La giunta di centrodestra di Spirlì ha fatto tutto come da copione, secondo quelle logiche autoreferenziali e immobili del centrodestra calabrese, espressione di una certa politica regionale che fa le cose ma è bene che non si sappiano: non è stata fatta nessuna comunicazione al consiglio regionale, non una nota stampa, nulla di nulla che abbia a che fare con quei doveri di trasparenza e comunicazione pubblica che ogni istituzione democratica dovrebbe avere.

Un reintegro nottetempo, quasi una sorta di blitz di cui il presidente Spirlì si è guardato bene di dare comunicazione ai cittadini calabresi; certamente sull’argomento non ha fatto una diretta facebook, come le tante a cui ci ha tristemente abituato in questi mesi.

Non entriamo minimamente nel merito del procedimento giudiziario dell’inchiesta “Basso Profilo” che si svolgerà nei prossimi mesi e nell’ambito del quale Talarico, come tutte le altre persone coinvolte, potranno dimostrare eventualmente la loro estraneità ai fatti. Così come non discutiamo della legittimità o meno del rientro in giunta di Talarico a seguito della revoca dei domiciliari. E’ evidente a tutti però che esiste una questione etica e di opportunità politica di estremo rilievo rispetto alla quale i cittadini calabresi devono essere informati! E’ questo il senso delle istituzioni e il rispetto dei cittadini calabresi da parte di questo centrodestra? Che credibilità ha una classe politica per la quale le istituzioni hanno entrate a porte girevoli, si entra e si esce come se nulla fosse senza neppure informare la massima assemblea democratica regionale e i cittadini? L’opposizione in consiglio regionale esiste ancora o le questioni “etiche” non sono nell’agenda della prossima campagna elettorale?

La credibilità di una classe politica si misura nelle scelte concrete, non a parole o a proclami. Scelte di assoluta assenza di trasparenza e politicamente inopportune come questa, purtroppo con il silenzio complice della presunta opposizione, ci danno un’idea di cosa potrebbe succedere se malauguratamente il prossimo autunno questo centrodestra calabrese, “sempre uguale a se stesso”, dovesse ritornare alla guida della Regione. Il tempo è scaduto. La Calabria ha bisogno urgente di essere rappresentata da una classe politica autorevole e credibile per affrontare le sfide dei prossimi anni. Diciamo no all’eterno ritorno dell’uguale, diciamo no al centrodestra “gattopardesco” che, come già trapela delle indiscrezioni, vuole riproporre gli stessi impresentabili e le stesse vecchie logiche alla guida della Regione.