Tentacoli della ‘Ndrangheta fino a Manhattan, 18 arresti anche dell’Fbi


Sono 18 i provvedimenti di fermo eseguiti dalla polizia nell’ambito dell’operazione su un’associazione mafiosa con base a Rocca di Neto, nel Crotonese, con proiezioni negli Stati Uniti d’America, dove avrebbe gestito una vasta serie di attività illecite. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo, che ha diretto l’inchiesta in stretto coordinamento con il Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.

All’operazione che è in corso stanno partecipando duecento agenti appartenenti al Servizio centrale operativo della Polizia di Stato (Sco), alle Squadre mobili di Crotone e Catanzaro ed ai Reparti prevenzione crimine, unitamente a personale dell’Fbi, ovvero il Federal Bureau of Investigation.

Sono state effettuate alcune perquisizioni anche a New York. L’associazione mafiosa che è stata sgominata, secondo quanto è emerso dalle indagini, aveva un gruppo satellite a New York composto da italo-americani da tempo residenti nella metropoli statunitense che gestiva una vasta serie di attività illecite.

Le perquisizioni, disposte dalla Dda di Catanzaro, sono state eseguite da personale dell’Fbi. Agli indagati, a seconda delle posizioni, viene contestata l’associazione di tipo mafioso, l’associazione finalizzata a commettere più delitti inerenti l’acquisto, la detenzione, il trasporto, la cessione e la vendita di sostanze stupefacenti, l’estorsione, nonché porto e detenzione illegale di armi e munizioni. Tutti reati che per gli inquirenti sono aggravati dal metodo mafioso.

Le indagini, avviate nel marzo del 2020, hanno consentito di accertare un serie di episodi estorsivi commessi nell’area di Manhattan. A capo della cosca sgominata con l’operazione ci sarebbe stato il gruppo Corigliano-Comito, dotato di capacità di controllo territoriale e gerarchie interne e legato a doppio filo con il “locale” di Belvedere Spinello, compenetrato nella criminalità organizzata e con proiezioni negli Stati Uniti.

Le perquisizioni effettuate dal personale dell’Fbi proprio a Manhattan hanno riguardato persone indagate in un procedimento penale collegato. Dall’indagine sono emersi la pervasiva pressione estorsiva esercitata dai referenti della cosca ai danni di imprenditori, l’attivismo degli indagati nel traffico e nella distribuzione della droga e l’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione criminale.

L’attività estorsiva era quella più remunerativa per l’organizzazione criminale, con gli imprenditori che ne sono stati vittime che non hanno denunciato nulla agli organi di polizia giudiziaria. I ricavi delle attività estorsive servivano per alimentare una “cassa comune” gestita dal capo famiglia, anche in una logica di spartizione dei proventi illeciti da dividere in base a precisi accordi e sulla base dello spessore criminale dei destinatari.

Nell’ambito dell’operazione, inoltre, sono state sequestrate alcune armi che erano nella disponibilità dell’organizzazione criminale, ed in particolare quattro fucili ed una pistola. Al gruppo vengono anche contestati alcuni danneggiamenti ed atti intimidatori messi in atto dagli appartenenti al sodalizio anche per potenziare la loro supremazia criminale sul territorio, tra cui un attentato dinamitardo, con l’utilizzo di una bomba carta, ad un distributore automatico di snack e bevande a Rocca di Neto.