Terremoti e Protezione Civile e Regione Calabria


 Sono ormai giorni che la popolazione avverte scosse sismiche, con epicentro in Sila, zona di Albi, ma con sussulti anche altrove, e a Catanzaro.

 La Calabria, terra geologicamente giovane, ha una storia terribile di terremoti, soprattutto dalla fine del XVI secolo, con eventi disastrosi come nel 1638, nel 1693, nel 1783, nel 1905 e 1908; e tantissimi altri episodi. I Calabresi reagirono ricostruendo i paesi devastati, prima negli stessi luoghi; dopo il 1783, generalmente trasferendoli in siti ritenuti più salubri, ma anche meno esposti al sisma. Si adottarono tecniche antisismiche, che tutti possiamo vedere nei vecchi edifici: strati di pietre intervallati da cocci (“strachi”, da ὄστρακα) o da linee di mattoni; e uso di legno e canne per le pareti divisorie.  Quanto alla prevenzione, si costruirono quartieri di baracche di legno.

 Oggi, per quanto si sa, gli edifici vengono costruiti con criteri antisismici che si spera siano efficaci. Sì, ma tutto il resto? E parliamo perciò della Protezione Civile, ora che le elezioni sono finite!!!

 E ditemi, di grazia: avete mai sentito parlare di un piano di Protezione Civile? Io sì, a Petrizzi; ho pure partecipato a un serio convegno. Ho partecipato anche all’inaugurazione della PC di Soverato, ammirandone le attrezzature megagalattiche; ma i cittadini ne ignorano anche solo l’esistenza; e comunque non si sa, in Soverato, di indicazioni utili da seguire in caso di terremoti, maremoti, incendi e altre calamità. Se succede qualcosa, io non so quale sia il mio punto di raduno, e chi trovo, e se trovo qualcuno: eccetera. Credo si possa dire lo stesso per Catanzaro; e, immagino, per Albi.  Insomma, vige il Si salvi chi può, ognuno per sé e parenti stretti!

 Anche in questo la Calabria va malissimo, e anche questa è una colpa decennale della Regione. Una più, una meno…

 Avvertenza. C’è stato un periodo dell’italica cronaca che tutto, e dico tutto dai concertoni rock al girotondo dei bambini, era affidato alla PC. E siccome tutto equivale a niente, non andava bene affatto. E, scarso di informazioni, non tocco l’argomento spese.

  La PC deve tornare ad essere quella che è: intervento in caso di necessità, ma soprattutto prevenzione. Serve un responsabile regionale che faccia solo quello, la PC, e non metta naso nei problemi altrui, ma che abbia, nel suo ambito e solo nel suo ambito, definiti e pieni poteri. Ovvero, non ci serve un commissario tipo quello della sanità, che a parole è domino e dio, ma di fatto non comanda manco sugli uscieri: e si vede.

 La nuova Regione – se “nuova” è: se no… – deve iniziare a dare precisi esempi di serietà. La Protezione Civile è una faccenda tra le più serie.

Ulderico Nisticò