Terza serata da sogno a Badolato grazie al festival “Insegui l’Arte”


C’è una potenza dirompente nella voce di Rachele Andrioli e Badolato l’ha amata. Nella terza serata del Festival della Ri-Conoscenza “Insegui l’Arte”, la cantante salentina ha entusiasmato il borgo, tanto da meritarsi la prima standing ovation della kermesse.

Chitarrista, percussionista, ma soprattutto voce incredibile, ricca di coloriture mediterranee amplificate dall’uso della loop station. Interprete appassionata, cantautrice capace di trasportare nel suo mondo in pochi istanti, Andrioli ha presentato in piazza Santa Maria il suo primo progetto da solista, “Leuca”: «Sono nata e cresciuta nel Capo di Leuca e amo farmi veicolo di questa suggestione che è il Mediterraneo – ha detto al termine del concerto -. Sono felicissima di aver portato “Leuca” in questo borgo meraviglioso che mi ha stupito. Questa piazza si è popolata di emozioni, sguardi, sensazioni straordinarie che mi hanno riempito di gioia».

L’esibizione di Rachele Andrioli ha chiuso la terza giornata del festival, ma prima di lei altri due appuntamenti hanno caratterizzato la serata badolatese, a partire dalla proiezione del docu-film “Badolato, amara terra mia tra cielo e mare”, di Imelda Bonato. La documentarista veneta – rimasta a vivere nel paese – ha inteso racchiudere nei 66 minuti di pellicola 20 anni di ricerche, interviste e immagini sul borgo di Badolato, sulle sue persone, sulla sua storia di migrazioni, tra spopolamento e nuove opportunità: «Badolato è un paese che si presta a essere ripopolato perché ha qualità eccezionali. È vero che ora ci sono solo 180 abitanti, ma Badolato è capace di richiamare a sé tanti tra quelli che lo conosco, soprattutto gli stranieri», ha detto la regista.

Il borgo è stato poi invaso dalla magia dell’arte di strada con la poesia declamata e regalata ai passanti dalla trampoliera Rossella Consoli, accompagnata dall’organetto diatonico di Alessandro Gaudio e Salvatore Pace, e con l’eleganza e la forza dei volteggi ai tessuti aerei di Elena Garufi, che hanno catturato l’attenzione e le emozioni delle centinaia di turisti di passaggio nel piccolo borgo del Catanzarese.

Questa sera, mentre il centro storico del borgo sarà animato dalla musica e dall’ironia dell’Orkestrana Orkestra (a partire dalle ore 19), il Santuario di Santa Maria della Sanità si accenderà dei colori e della musica d’Oriente con l’attesa esibizione di Ziya Azazi (ore 22), danzatore e coreografo turco, che porterà in scena il suo “Dervish in Progress” prima di lasciare i riflettori alla cantante iraniana Farzaneh Joorabchi e alla pianista e percussionista Katia Pesti per il concerto “Atash” (ore 23). Alle 21, invece, presentazione del libro “Il pianto del randagio”, della scrittrice badolatese Vittoria Leuzzi. Dialogherà con lei Anna Laganà, presidente dell’associazione “Prof. Antonio Gesualdo – Storico”.