Traffico internazionale di cocaina, confiscati beni per oltre 3 milioni di euro


finanza4In esito alle indagini condotte nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Puerto Connection”, volta al contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, il 21 novembre, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione – su ordine della locale Procura della Repubblica – a un decreto di confisca di beni immobili, autovetture e disponibilità finanziarie complessivamente pari ad oltre 3.000.000 euro. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sez. Misure di Prevenzione, è stato eseguito nei confronti di Alfonso Brandimarte, il quale era stato arrestato nel luglio 2014 nell’ambito dell’operazione “Puerto Liberado”, in ragione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

L’uomo, infatti, si era reso responsabile della commissione dei reati di cui agli artt. 73 e 74 del DPR 309/1990 (associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti) in quanto promotore di un’organizzazione criminale articolata su più livelli – comprensivi di squadre di operatori portuali infedeli – dotata di elevatissime disponibilità finanziarie e finalizzata a reperire ed acquistare all’estero ingenti quantità di cocaina. Come accertato nel corso delle investigazioni, nello specifico, la droga partiva dai porti panamensi di Cristobal e Balboa e veniva importata presso il porto di Gioia Tauro (Reggio Calabria) o in altri porti nazionali ed europei, a bordo delle cargoship della MSC S.A.. Nell’ambito della stessa operazione, nel 2011 militari del Gruppo Operativo Antidroga della Guardia di Finanza di Reggio Calabria arrestavano Vincenzo Trimarchi, componente della menzionata organizzazione criminale, sorpreso in flagranza di reato mentre tentava di esfiltrare più di 500 kg di cocaina dall’area portuale di Gioia Tauro per consegnarli al Alfonso Brandimarte. Le indagati si sono così concluse con l’individuazione di beni mobili e immobili, di disponibilità finanziarie nonché di attività economiche localizzate in Lombardia e in Calabria gestite tramite fiduciari, risultate nell’effettiva disponibilità dello stesso Brandimarte – del quale veniva altresì provata la pericolosità sociale qualificata ai sensi dell’art. 4 lett. b. D.Lgs. 159/2011 – per oltre euro 3.000.000.

Al riguardo, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, valorizzando le risultanze dell’attività svolta dai militari della Guardia di Finanza, disponeva dapprima il sequestro delle menzionate disponibilità economiche, qualificate quali provento del traffico internazionale di stupefacenti e con l’odierno provvedimento, la confisca del seguente patrimonio, riconducibile a Alfonso Brandimarte:

4 immobili,
3 terreni,
2 autovetture,
1 ditta individuale, comprensiva del patrimonio aziendale;
1 società commerciale, comprensiva del patrimonio aziendale;
50% delle quote di una società commerciale;
2 polizze assicurative;
3 rapporti finanziari.


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