Tragedia di Satriano, si allarga l’inchiesta sulla morte di Simona Cavallaro


Dopo circa due mesi dalla tragica morte di Simona Cavallaro, la giovane ventenne morta il 26 agosto per le ferite legate ai morsi di alcuni cani da pastore, nella pineta di Satriano vicino a Soverato, l’inchiesta della Procura di Catanzaro si allarga in due filoni di indagine.

Il primo è legato alle aziende agricole che usano cani non microchippati nelle attività di controllo delle greggi. Il numero dei cani individuati è infatti aumentato a 24 e i pastori finiti nell’inchiesta sono otto. Da questo filone di indagine pertanto, è possibile arrivare ad un accertamento sulla proprietà eventuale dei cani presenti quel giorno nella pineta durante il tragico incidente.

Il secondo filone riguarda invece il ruolo dell’amico presente con la Cavallaro in quella pineta e su come realmente si sono svolti i fatti visto che esisterebbero ancora dei dubbi sulla ricostruzione.

Per questo motivo l’AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – aveva presentato un esposto per chiedere di indagare in quella direzione, per capire cosa fosse successo realmente tra il momento in cui Simona aveva accarezzato la cagnolona e quello dell’aggressione dei cani, per questo motivo giovedi pomeriggio presso una caserma dei carabinieri del milanese sarà sentito il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce autore di quell’esposto e che potrebbe fornire informazioni nuove per far luce sui momenti tragici di quella vicenda che ha portato alla morte di una ragazza che non avrebbe dovuto trovarsi in quella situazione.