A mezzogiorno la tragedia; un paio d’ore prima Adele Ceraudo, pittrice di Cosenza, era salita a bordo della cabina precipitata ieri sul costone del monte Mottarone, trascinando con sé quattordici vite, fra cui quella di una sua giovane corregionale di Diamante (Cs) e del suo fidanzato, anche loro in vacanza sulla montagna maledetta. Adesso la testimonianza della donna, affidata al suo profilo Instagram, assume toni drammatici.
“Alle 10 di stamane – scriveva ieri sul social dopo avere appreso della catastrofe, commentando le immagini da lei stessa girate a bordo della funicolare – prendiamo la funivia per salire sul monte Mottarone, i primi a salire i primi a scendere. Per fortuna”. Davanti a quelle vittime, la donna, scampata alla tragedia, aveva commentato a caldo: “Ringrazio il cielo per noi. Piango immensamente per le persone che, poco dopo, hanno perso la vita”.
Stamane, dopo una notte insonne, la donna ha commentato sempre su Instagram: “Sveglia ore 5,30. Non per disegnare stavolta, non ho chiuso occhio. Non abbiamo chiuso occhio. Poi ha iniziato a piovere forte e arrabbiato, il cielo era furioso”. Quando la pioggia ha smesso, il silenzio assoluto in cui risalta la tragedia: “Ora è così fermo, silenzio umano. Quiete immobile. Decine di cinguettii, fischi e rumorini vari di animaletti notturni e mattutini. Direi che la vacanza è terminata. Non riusciremmo a godere dell’altro, nonostante le meraviglie, naturalistiche ed umane che circondano questi laghi”.