La Regione Calabria approva un piano di tre miliardi di euro; e io, una volta tanto nella mia vita, voglio provare l’emozione dell’ottimismo.
Come prima operazione psicologica, voglio dimenticare l’esistenza di A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra); la Santelli, per otto mesi e Spirlì; tutti illustri signori che hanno condotto la Calabria ad essere la terzultima d’Europa in media, e ultima in molti settori; e che si sono rilevati sempre incapaci di spendere cifre molto, ma molto più modeste. Complimenti vivissimi.
Scurdammoce o passato, dunque, e aspettiamo che quei soldi vengano effettivamente spesi. Sarebbero, fatti due conti, 199.468 € per chilometro quadrato: mica poco!
Ora risparmiatemi le lezioncine. Lo so che non funziona così, e che i soldi vanno investiti e spesi secondo precise, e anche molto condizionanti, direttive europee e nazionali. E so che anche vanno presentati progetti, e che spesso i Comuni sono ancora peggio della Regione per incapacità di idee e compilazioni di schede.
Lo so, ma so anche, e soprattutto, che la Calabria non può, non deve perdere nemmeno un centesimo. I tre miliardi vanno spesi!
Ovvio che vanno spesi in modo onesto; ma non è nemmeno giusto che, con la scusa dell’antimafia segue cena, i soldi se ne vadano a Bruxelles e altrove. Vanno spesi, e se qualcuno sgarra, sia condannato a zappare sotto il sole d’agosto e la tramontana d’inverno.
La mia paura non è la mafia, sono i tantissimi imbecilli (non ho detto tutti ma tantissimi) che brancolano nei corridoi della Regione!
Del resto, ci saranno, nella Cittadella, dei contabili e ragionieri e dirigenti e controllori vari! A proposito, se un controllore non controlla, sia condannato a zappare sotto la tramontana d’inverno e il sole d’agosto.
Io non so in cosa consista il piano, e non ho le competenze per studiarlo. Chiedo, sommessamente: dei tre miliardi, quanti denari sono destinati alla cultura?
Cultura, ovvio, mica retribuiti piagnistei e mogli vendute e sottotitoli in italiese di dialoghi in dialetto. Esempio: che si farà per i cinquant’anni dei Bronzi?
Ulderico Nisticò