Troppe leggi e troppa legge; e i lidi di Soverato


 Summum ius, summa iniuria, insegnano i Romani, che di diritto se ne intendevano, e sapevano farne e non farne uso. In queste poche righe non mi azzardo, io, nemmeno a voler sapere l’iter del procedimento di fronte al TAR; e nemmeno critico il TAR, che ha solo applicato meccanicamente qualche codicillo. Fiat iustitia, pereat mundus, è il motto dei giustizialisti, gente che fa quasi sempre danno.

Riassunto: parte una direttiva europea abbastanza confusa di suo; il governo italiano doveva o respingerla o accettarla, e invece non si decide; le regioni accrescono il disordine; i TAR regionali sentenziano ognuno per conto suo come fossimo divisi in Stato come nel 1815, ma no. ai tempi pianti da Dante nel VI del Purgatorio, ogni città per conto suo.

Ad accrescere questo Labirinto di Creta e Torre di Babele, a Soverato abbiamo un contenzioso privato. L’Amministrazione Vacca, con calabresissimo “Mo vidimu”, ha sperato di passare indenne l’estate? E invece arriva una bella sentenza del TAR a metà maggio, meno di un mese dalla stagione balneare: che tempismo, ragazzi! E ora, che rischia di patire il piccolo mondo di Soverato? Stando alla lettera, che i lidi non possono aprire.

Ora serve, ora è urgente una presa di posizione da parte di tutta la cittadinanza: i singoli cittadini; le associazioni; starei per dire i partiti politici se ne esistessero, a Soverato. Serve che l’intero Consiglio annunzi l’intenzione di rassegnare le dimissioni, e venga lo Stato, o chi per Esso, a gestire la drammatica situazione. L’intero Consiglio… tanto la minoranza è già dimissionaria per conto suo.

Bisogna in qualsiasi modo ottenere una sospensiva fino al prossimo settembre, e salvare il salvabile della stagione estiva.

Detto questo, voglio essere chiarissimo: ho scritto settembre, e settembre sia; e non un giorno di più. A settembre devono partire le gare, ed effettivamente, e senza incertezze; termine, tre mesi: e concludiamo a fine anno: fine anno 2025, non 2026 o 2125.

Ed entro settembre 2025, urge elaborare, e far applicare, un PIANO SPIAGGIA che ponga fine a quel trionfo dell’arte di arrangiarsi che sono gli arlecchineschi lidi soveratesi. Fate una bella passeggiata sul Lungomare, e ci capiremo al volo. Magari va “storta pe’ diritta”, si dice in dialetto.

Ma se il sindaco vuole essere preso sul serio e farsi aiutare da chiunque, deve bandire le gare entro e non oltre lunedì 19 maggio, domani; termine delle domande, ripeto, il 30 settembre; decisioni, entro San Silvestro e non dopo. E senza nessunissimo rinvio.

Ulderico Nisticò