Truffa finanziaria a Lamezia – Giovedì 16 il Codacons chiama a raccolta i cittadini danneggiati


Consulente Fideuram sottrae 7 milioni di euro a risparmiatori Lametini. 

Non si placa il clamore mediatico destato dall’arresto del promotore finanziario Vincenzo Torchia, per una maxi truffa ai danni dei risparmiatori Lametini.
Per comprendere le dimensioni del disastro causato, basti pensare che la Procura ipotizza un buco di circa 7 milioni di euro.
Il broker, consulente di banca Fideuram, è accusato, infatti, di truffa aggravata nonchè di autoriciclaggio nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal procuratore di Lamezia, Dott. Salvatore Curcio e dal pm Dott. Alberto Cianfarini.

Il consulente Fideuram si sarebbe fatto consegnare tutti i risparmi da un centinaio di famiglie calabresi, per poi far sparire queste somme in conti cifrati sparsi tra il Regno Unito e Cipro.
“Riteniamo che sussista una specifica responsabilità solidale della banca – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – per i danni causati ai risparmiatori Lametini dal promotore finanziario”.

Il Codacons si mette, quindi, a disposizione dei risparmiatori truffati che desiderino intraprendere una attività di recupero del loro credito attraverso la costituzione di parte civile nel procedimento penale.
E così il prossimo giovedì 16 maggio, alle ore 16,00 presso la sede Codacons di Lamezia Terme, sita in Via A. Volta nr. 56, l‘associazione incontrerà i risparmiatori che hanno affidato i risparmi all’ex promotore finanziario di Banca Fideuram, per concordare il percorso finalizzato al recupero delle somme volatilizzate.

Presiederà l’assemblea l’Avv. Mara Larussa, referente locale del Codacons, con la presenza dell’avv. Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale dell’associazione.

All’ordine del giorno ci saranno punti di grande rilievo per i risparmiatori. Si procederà all’analisi, gratuita, della documentazione in possesso dei risparmiatori per comprendere chi abbia effettivamente titolo per denunciare il broker (anche al fine di facilitare le indagini della Procura della Repubblica) sia per ottenere in sede penale o civile un risarcimento del danno subito in termini sia di perdita patrimoniale che di mancato guadagno nonché a titolo di danno morale da reato (danno non patrimoniale) oltre che dal broker indagato anche dalle società che operavano suo tramite sul territorio di Lamezia.


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