Ci sono, a Soverato, quelli che hanno occhi e non vedono, e, peggio, vedono con la fantasia. Tra questi, la stampa regionale che titolava TUTTO ESAURITO per un Ferragosto che è stato modestissimo. Stampa pochissimo attendibile, del resto, se non ha dato la notizia dell’unica manifestazione di alto livello culturale di Soverato, l’Alba del 6 agosto.
Ciò premesso, ieri 10 settembre quasi tutti i lidi avevano gli ombrelloni ripiegati: bandiera bianca, segno di resa. Altro che prolungamento della stagione balneare!
Ora qualcuno mi risponderà che domenica 8… Come non sapessimo che è domenica: ma il turismo si misura di lunedì!
Ebbene, fuori i numeri: quanti posti letto in alberghi e B&b; per quanto tempo; quanti ombrelloni; quanti coperti nei ristoranti… Non dovrebbe essere difficile, se è tutto regolare. Non mi parlate di appartamenti in nero, illegalità alla luce del sole, e che sono stati, fin dall’origine, la causa prima del degrado del turismo a Soverato e nel resto della Calabria; incluse le case costruite in nero per affittarle in nerissimo.
Ah, quanti sono andati a vedere la Pietà del Gagini? Eppure risulta – e qui i numeri sono sacrosanti, a colpi di biglietti – vanno benissimo i siti culturali di tutta Italia, e non meno bene nel Meridione e in Calabria. La gente, anche i giovani, comincia ad avere le tasche piene di triccheballacche e putipù, e cerca emozioni.
Noi invece siamo regrediti alla trasformazione di locali in sedicenti discoteche per sfaccendati da urla di massa nel cuore della notte. La chiamano pacchianamente movida, e alimentano l’illusione di essere ad Ibiza, mentre sono solo ragazzini del sabato; e già non se ne sentono notte di domenica.
Ripeto e concludo: fuori i numeri; e fuori una spiegazione convincente del perché la stagione balneare si riduce invece di crescere; e parlo di banalissima balneazione.
Tranquilli, non succederà mai che tirino fuori i numeri; e io ne scrivo, direbbe padre Dante, “per isfogar la mente”.
Ulderico Nisticò