Ucciso davanti un bar per errore a Messina un 16enne, è nipote di un primario a Cosenza


Un sabato sera di terrore ha scosso la piccola comunità di Capizzi, sui monti Nebrodi, in provincia di Messina. Un agguato in piena regola, avvenuto alle 22.30 in via Roma, davanti a un affollato bar, ha causato la morte di un sedicenne e il ferimento di un altro giovane.

​La vittima è il giovanissimo Giuseppe Di Dio, raggiunto da un colpo d’arma da fuoco in pieno. Nonostante il tempestivo tentativo di soccorso e il trasferimento alla guardia medica, per il ragazzo non c’è stato nulla da fare.

Secondo le prime ricostruzioni, l’obiettivo dell’attentatore non era il minorenne, ma Giuseppe si è trovato drammaticamente nel posto sbagliato al momento sbagliato, finendo per essere un’innocente vittima della violenza.

​L’agguato si è consumato in pochi istanti, in una zona centrale del paese che conta poco meno di tremila abitanti. Davanti al locale, in quel momento, si trovavano numerosi giovani.

Un’auto si è fermata, una persona è scesa impugnando una pistola e ha cominciato a sparare. Gli spari hanno innescato il panico e un fuggi fuggi generale tra i presenti, trasformando un tranquillo ritrovo serale in una potenziale strage. Dopo l’azione, l’auto è ripartita velocemente.

​Oltre al sedicenne, nell’attentato è rimasto ferito anche un ragazzo di 22 anni. Le sue condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazioni e non è in pericolo di vita. Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le indagini per risalire all’identità dell’esecutore e del mandante, al fine di chiarire il movente dell’atto criminale.

​Il Cordoglio da Cosenza

​La tragedia ha avuto vasta eco, toccando anche la Calabria a causa dei legami familiari della vittima. Giuseppe Di Dio era infatti nipote del Professor Michele Di Dio, direttore dell’unità operativa complessa di urologia all’Ospedale dell’Annunziata e docente di medicina presso l’Università della Calabria.

​Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha espresso il “profondo cordoglio ed incredulità” della città per la tragica scomparsa.

​”È una tragedia immane quella che si è verificata,” ha affermato il Sindaco Caruso, sottolineando come l’accaduto abbia “gettato nello sconforto e nel dolore più terribili i genitori e tutta la famiglia del giovane tragicamente scomparso in Sicilia, nipote dell’amico e valentissimo professionista Michele Di Dio. Di fronte a simili accadimenti si resta attoniti ed increduli ed ogni parola può suonare inadeguata”.

​Il primo cittadino ha concluso esprimendo la più profonda vicinanza, anche a nome della giunta comunale (in particolare degli assessori Massimiliano Battaglia e Maria Teresa De Marco), al dolore dei familiari, definendo la notizia come un evento “che ci lascia sgomenti, che non avremmo mai voluto apprendere e che ci pone di fronte a molteplici interrogativi ai quali è veramente difficile dare delle risposte.”