Ultima, la Calabria


calabria1Meno peggio degli altri Falcomatà e Occhiuto, la Calabria è quasi ultima anche per gradimento dei sindaci. Ultima poi per l’edilizia… e ne ho sentito un’altra che ci rende ultimissimi, ma non ci faccio più caso. Ah, vi ricordo che Reggio è ultima in Italia e Vibo penultima per qualità della vita.
Cosa manca ai Calabresi che gli altri hanno? Beh, non possiamo dire che la natura sia stata generosissima con noi; e per sovrappiù, ci mandò nei secoli raffiche di terremoti… Ma anche gli altri non è che versino tutti in acque più tranquille… e quanto a terremoti, il Giappone e la California manco ci vedono.
Le dominazioni, s’inventa qualcuno… beh, se è vero che il Sud fu legato alla Spagna dal 1503 al 1708, e all’Austria fino al 1734, ma Milano è stata spagnola dal 1536, e asburgica fino al 1859; ed era, rimase ed è Milano. Quindi non ci aiuta la spiegazione patriottica.
Vediamo quella sociale: il feudalesimo. Eh, ma ce l’avevano tutti, mica solo noi; e in Gran Bretagna, con la Camera dei Lord, c’è tuttora. Niente, non spiega.
La mafia? Sì, c’è, ma per derubare tutti i Calabresi dovrebbero essere decine di migliaia, i mafiosi. Dite voi, ma il pizzo… ragazzi, il pizzo è proporzionato al benessere: scarso benessere, scarso anche il pizzo. La mafia calabrese lavora altrove, altro che quattro spiccioli di protezione. No, non convince manco la mafia, come causa dell’essere gli ultimi d’Italia.
Abbandono da parte dei governi, ecco la spiegazione. Fine dell’articolo. Poi mi ricordo che ci sono in Calabria 42 (quarantadue) ospedali; infinite scuole; strade magari brutte ma la rete più lunga d’Italia; ferrovia normalissima sul Tirreno, e discreta sullo Ionio; tre aeroporti; cinque province; 409 comuni; eccetera… Bisogna dire che in Calabria i governi sono stati presenti più o meno come altrove; e le strade pugliesi e toscane sono ugualmente brutte di quelle calabresi. Aggiungiamo i 4500 dipendenti regionali, il doppio della Lombardia; i 7000 “operai idraulico-forestali”… e uno stuolo di bidelli e uscieri.
E allora? E allora io la cosa orrenda la spiego così. Quando ero alle Medie e dovevo rispondere alla domanda cosa producesse un Paese, io, con la massima serietà, rifilavo al prof la seguente tiritera: “Ovini, bovini, suini, equini, cereali, patate, barbabietola da zucchero, industrie manifatturiere ed estrattive, ferro, amianto e bauxite”; allora l’amianto andava di moda, la bauxite non so che è e non lo voglio sapere, però suonava bene.
La Calabria, ahimè, non produce bauxite; e, da mezzo secolo, nemmeno cereali; dal 1970, niente barbabietole, e gli zuccherifici sono malinconici rottami… lo stesso per ovini e bovini eccetera. Ma il turismo… ragazzi, non facciamo ridere: giusto un poco di balneazione agostarica.
Se non produce niente, come fa la Calabria a campare? Ho trovato: con i fondi europei. E qui si leva una solenne parolaccia, che per decoro non scrivo.

Ulderico Nisticò


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *