Ultimissime dalla Regione Calabria, e dall’Italia


 Ne volete sapere una carina? Guardate la foto, che viene da una fonte ufficiale, qui da me depurata di nomi perché incolpevoli, mentre è colpevolissima, anche stavolta, la Regione.

 Secondo voi, il responsabile, ignorante, tonto, imbecille eccetera, sarà mai punito? No, come quello dell’acqua che ci ha fatto perdere cento milioni per non sapere inviare delle carte; eccetera.

 Ora il mio amico M. B. (oggi voglio fare l’omertoso) spiegherà che la colpa è di Cavour. Inutile tentare di spiegargli che il furbone conte piemontese è stramorto il 6 maggio 1861: a lui basta che la colpa sia di qualcun altro. Ah, i pinoaprilati!

 E invece la colpa è tutta della Regione; e tutta, antropologicamente, dei Calabresi in generale. Eh, ma qui fu la Magna Grecia… ed è sbarcato Ulisse, almeno sei o sette volte in sette, otto posti… No, oggi sono troppo incavolato per il solito ahahahahahahahahahahahahahahahahh.

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 Ma anche il famosissimo economista Draghi, di fama mondiale, non scherza, se risultano, a oggi, 2.700.000 disoccupati in Italia. E non venitevene fuori con la guerra, perché un tale triste fenomeno non si verifica in due settimane, ma è frutto di una pessima gestione dell’economia, molto più antica dello stesso Draghi.

 Se noi importiamo grano dalla Russia, è anche perché non ne produciamo in Italia. Se non produciamo grano in Italia, è anche perché le terre sono abbandonate, e i contadini hanno cambiato mestiere; e hanno cambiato mestiere anche perché a scuola hanno insegnato che chi lavora in campagna è un miserabile, e chi sta con il sedere alla scrivania è “realizzato”.

 Poi si scopre che il “realizzato” non è capace di spedire una pratica con tutta la documentazione richiesta; anzi, come nel caso delle borse di studio, di spedirla e basta.

 Ecco la soluzione: mandare d’urgenza il mascalzone a realizzarsi in campagna, la zappa in mano, e sotto il sole. Smetterebbe di causare danni, e gli farebbe bene al corpo e all’anima.

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Intanto la Corte dei conti scopre un disastro di 65 milioni e rotti nella sanità calabrese. Brava, la Corte. Ora spero che mandi gli atti alla Procura per un procedimento penale. Spero…

Ulderico Nisticò