Un altro primato della Calabria


La Calabria è la prima d’Europa per disoccupazione di persone sotto i 24 anni: complimenti! A parte che quelli sotto i 24 anni o non esistono o sono emigrati o intendono farlo al più presto. Quelli che ci sono e restano, sono i più disoccupati d’Europa.

Metto subito le mani avanti, perchè sento aleggiare già ideone del tipo Intervento straordinario, ZES e roba assistenzialistica del genere; e mirabolanti promesse. E invece è proprio l’assistenzialismo la causa profonda del male; è quel terziario fasullo che, almeno dagli anni 1960, ha eroso la produzione e il lavoro reali.

Qui di straordinario serve solo un piano radicale di riscoperta delle risorse reali e della loro possibilità reale di produzione, consumo e commercializzazione. Ciò significa ripensare la Calabria, riorganizzarla nelle strutture territoriali, economiche, amministrative.

Serve, ovviamente, una pubblica amministrazione seria e veloce: per ora è un fattore di rallentamento quando non di corruzione. Incalcolabile è il danno di tardivi o mancati pagamenti, senza nascondere che, nelle more, si nasconde ogni manovra oscura!
Servirebbe perciò una classe politica.

Con l’estate alle porte, parliamo di turismo. Altrove, in condizioni climatiche meno favorevoli, i ponti di aprile e maggio hanno già portato eserciti di forestieri, con tutti i benefici che possiamo immaginare; qui gridiamo al miracolo se “c’è gente sul Lungomare”; e aspettiamo pazientemente i 15 gg di agosto. Come spiegare che i turisti non vengono per caso, non passano e si fermano, ma vanno conquistati con larghissimo anticipo, e con offerte variegate per tipologia e per costi?

Turismo di sei mesi invece di un mezzo, vuol dire lavoro per i giovani.
Turismo serio significa prodotti locali: ma sappiamo che la Calabria vanta anche il primato italiano di acquisti fuori regione. Complimenti per quanto siamo furbi.
I prodotti locali si ottengono con il lavoro, anche manuale, soprattutto manuale; ammodernato, però manuale.
Servono interventi sulle infrastrutture: ferrovie, strade, porti, areoporti… E anche questo è lavoro.
Il lavoro di qualsiasi genere produce anche giro di denaro, quindi benessere e altro lavoro.

Ecco come risolvere la questione: il resto è solo demagogia di mezza tacca, e aggrava, non affronta la situazione.

Ulderico Nisticò


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