Un atto dovuto lo scorrere delle graduatorie degli operatori sanitari in Calabria


Parliamo della Sanità Calabrese, un male incurabile che va avanti da decenni con dei nuovi ospedali che solo adesso dopo 10 anni sembra e ribadisco “sembra” inizi a muoversi qualcosa di concreto per l’ avviamento alla costruzione dei tre grandi monoblocchi siti in Palmi, Vibo Valentia e Sibari.

A Roma nella primavera 2019 c’ era un governo Giallo-Verde che con il via libera del Senato, il Decreto Calabria diventò legge. Già vedere un consiglio dei ministri svolgersi a Reggio Calabria e’ stato un segnale molto forte, la Calabria figlia di nessuno tra slogan di spessore e pantomime che fanno concorrenza ai migliori attori di fiction ne abbiamo le tasche piene per non trascendere nello scurrile. Oggi è un giorno bellissimo per la sanità italiana. Riportiamo il diritto alla salute in Calabria, riavviamo le assunzioni in tutto il Paese, diamo spazio al futuro dei giovani medici perché il nostro SSN possa continuare a funzionare.

Sono orgogliosa perché abbiamo finalmente piantato il seme del rinnovamento del nostro sistema sanitario e approvato norme che ridanno slancio al diritto alla salute che la nostra Costituzione valorizza e difende a beneficio di tutti i cittadini, nessuno escluso, così il Ministro della Salute Giulia Grillo si espresse in occasione dell’approvazione definitiva, da parte del Senato, del Ddl n. 1315 di “conversione in legge, con modificazioni, del Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria” di conseguenza è stato approvato nella seduta del 19 giugno 2019, con 137 voti favorevoli, 103 contrari e 4 astensioni.

Il testo era già stato licenziato dalla Camera, con modifiche al Decreto l 30 maggio 2019. Ecco passato più di un anno a parte qualche decreto di assunzione sporadico di un centinaio di figure su territorio regionale con un stato d’ emergenza per il Corona Virus e l ‘attuale legge sperimentale della quota cento che prevede l’ addio al mondo del lavoro e un meritato pensionamento , insieme a tutto questo una Regione con quasi 2 milioni di abitanti e 38 ospedali vittima negli anni di continue riduzioni di posti letto si ritrova in un sistema sanitario debole dove i L.E.A Livelli Essenziali Assistenza sono di gran lunga inferiori alle altre regioni d’ Italia, ci sono degli indicatori che sono ben 33 da prendere in considerazione, escludendo le regioni a statuto speciale la Calabria si ritrova all’ ultima posizione di conseguenza al disotto della soglia minima.

Da sempre è un abitudine scaricare la responsabilità sul governo precedente,ora che da febbraio si è insediata la nuova giunta presieduta dall’ Onorevole Santelli non sarebbe ora di prendere in mano l’ argomento “SANITA” con responsabilità .E’ sconvolgente sapere che siamo sempre punto e da capo anzi se non peggio quando si tratta di accedere a un qualunque pronto soccorso o un eventuale ricovero in reparto o si tratta di chiamare un ambulanza, dobbiamo sperare sempre di non stare male, mi domando perché? Tornando quanto espresso in narrativa il governo centrale ha voluto prendere una posizione su quanto riguardava il Servizio Sanitario Calabrese, sarebbe giusto a prescindere dalle bandiere di partito unire tutte le forze politiche in Regione e portare avanti un programma di risanamento purtroppo mai avviato, basta nascondersi dietro un dito le risorse in qualche modo se ci fosse stata la volontà sarebbero già pronte per essere spese, possibile dobbiamo essere a vita fanalino di coda, non abbiamo niente meno degli altri, eppure non ci scrolliamo di dosso quel modus operandi fraudolento e obsoleto.

Ci stanno procedure concorsuali bloccate e graduatorie attive ci dovrebbero essere delibere per venir incontro al reale fabbisogno di personale però il responso è sempre invariato: Non ci sono le coperture finanziare per pagare gli stipendi, le ultime notizie provenienti da Roma con il governo centrale sono abbastanza positive, inviati 209 milioni di euro , sarà compito ora della Regione rappresentata dai uomini e donne che in campagna elettorale hanno fatto bei discorsi al popolo, di speranza non vuol campare nessuno quindi i fatti sono l’ unica certezza che si attende senza scuse. Abbiate coscienza per chi confida in voi in un sistema migliore.

Sono nell’ ambito della sanità da parecchi anni i miei occhi hanno visto disagi di ogni tipo direttamente e indirettamente, a nome di tutto il popolo calabrese chiedo di dare una svolta, date una rinfrescata a quella Calabria che ha sete di cambiamento, sarete in carica per circa 5 anni le risorse sono arrivate fate qualcosa di cui la gente ne possa essere fiera e riconoscente “ Il DIRITTO ALLA SALUTE” è sancito nella costituzione all’ articolo 32 ma principalmente dovrebbe essere normale e non rientrare nello straordinario curarsi nella propria terra e non dover emigrare per avere assistenza sanitaria in regioni più virtuose.

Rapp. Legale Urmig
Giuseppe Ierace