Un programma stellare per Armonie d’Arte Festival 2018


Presentata la diciottesima edizione di Armonie d’Arte Festival, una splendida impresa culturale che ha come insuperabile proscenio quello del Parco Archeologico di Scolacium, a Roccelletta di Borgia (Cz), la cui vocazione internazionale è stata più che mai rilanciata dalla volontà del direttore artistico Chiara Giordano. Nella sede della Regione Calabria a Catanzaro è stata condivisa la nuova edizione del Festival con tutti gli enti pubblici partner o finanziatori: per la Regione Calabria l’assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano, per il Comune di Catanzaro il Vice Sindaco Ivan Cardamone, per il Comune di Borgia il Consigliere delegato alla Valorizzazione del Territorio Silvia Lanatà, per la Provincia di Catanzaro il Presidente Enzo Bruno, per il Mibact il direttore del Parco Archeologico Scolacium Gregorio Aversa, per la Camera di Commercio la Vice Presidente Tommasina Lucchetti, per la BCC il direttore marketing Gianluca Valastro, oltre rappresentanti degli sponsor, artisti coinvolti, partner culturali e operatori di settore.

Ad aprire il cartellone di valenza olimpica, eccezionalmente dal palco del Teatro Politeama di Catanzaro, l’1 luglio il sommo  Zubin Mehta che dirigerà l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, in un programma molto stimolante, tra Mozart e Shostakovich, con la stessa Giordano attesa nel ruolo di pianista solista. Non ha certo bisogno di ulteriori aggettivazioni una star internazionale del calibro del Maestro Mehta, artista di cui non si contano i premi e le onorificenze (compresa una stella a suo nome presso l’Hollywood Boulevard), ricevute nel corso di una carriera unica, che copre oltre mezzo secolo e non smette di regalare emozioni per carisma e perizia. Una serata molto attesa, che sancisce anche la collaborazione ufficiale con l’unico teatro calabrese che ha una continuità di programmazione e che saluta l’ingresso del Comune di Catanzaro nel Comitato di Indirizzo della Fondazione Armonie d’Arte, ente attuatore del Festival.

Dal 6 luglio invece il fascino incantato di Scolacium accoglierà il resto degli spettacoli. Il primo sarà Cantiere Opera: la genesi, la storia, il successo e le alterne vicende delle opere più celebri si alterneranno all’esecuzione dal vivo delle arie del belcanto che fanno parte della nostra identità, nella visione di Francesco Micheli ed Elio, che proprio in questi mesi sembra avere concluso il suo lungo percorso con le Storie Tese, il suo gruppo storico. Il 17 luglio strepitosa co-produzione con Fatti di Musica del promoter Ruggero Pegna, per l’agognato debutto calabrese di una stella assoluta: Caetano Veloso con il suo nuovo show acustico Ofertorio, presentato insieme ai figli Moreno, Tom, Zeca. Compositore di straordinaria levatura, l’intellettuale bahiano è colui che più di tutti ha ridisegnato il futuro delle sue orgogliose radici brasiliane: partito dalla tradizione, ha mescolato la bossa-nova con la cultura pop, la sua passione per il cinema (Fellini ed Antonioni su tutti) e per la letteratura (Pessoa, Amado e Wilde), con i suoi brani sempre capaci di sorprendere.

Ancora un prezioso ritorno il 21 luglio con Pat Metheny, venerata icona della chitarra, che ritorna in Calabria a otto anni di distanza dalla suo trionfale debutto, avvenuto sempre a Scolacium e sempre per Armonie d’Arte Festival  Il suo rinnovato quartetto vedrà Metheny affiancato dall’ottimo pianista britannico Gwilym Simcock, l’affascinante contrabbassista australiana Linda Oh ed Antonio Sanchez, uno dei batteristi simbolo del jazz odierno e osannato beniamino del pubblico. Insieme giocheranno la carta della formula aperta: classici del suo memorabile repertorio, nuovi brani, pezzi composti anche nel lontano passato ma mai eseguiti prima. Insomma, la scaletta si preannuncia come una confezione a sorpresa che aspetta solo di essere scartata e goduta.

Altro incontro di cartello il 25 luglio con John Scofield e John Medeski, due musicisti che si frequentano da quasi vent’anni, signori indiscussi del groove, a loro agio anche con il funk, il soul e quel turbinoso jazz-rock che caratterizzò gli anni settanta con grandi capolavori. Entrambi in possesso di un’invidiabile capacità trasversale di utilizzare con la stessa facilità e padronanza sia gli strumenti acustici che quelli elettrici. L’organo Hammond è il marchio di fabbrica di  John Medeski, cui abbina  una sfilza di tastiere vintage e altri sofisticati effetti, la chitarra invece ha in John Scofield un bivio imprescindibile, se si vuole comprendere l’evoluzione dello strumento da quando apparve sulla scena con George Duke e Billy Cobham, prima di diventare tra gli ultimi e più fidati collaboratori di Miles Davis in una band formidabile. Medeski è conosciuto e apprezzato a livello internazionale per via delle sue numerose collaborazioni con musicisti assoluti come John Zorn, Jack De Johnette e Vernon Reid. Ritmo ed energia si coniugheranno sul palco con generosa vitalità ed estrema piacevolezza, in un concerto all’insegna della più libera ed avvincente imprevedibilità. 

Martedì 7 agosto, una stimolante lettura de La Traviata di Giuseppe Verdi diretta da Leonardo Quadrini, la consulenza di Vittorio Sgarbi, quella ai costumi di Anton Giulio Grande, e con un cast di bel profilo che vede anche il giovane e brillantissimo soprano calabrese Maria Teresa Leva nelle vesti di Violetta. Il tutto da un’idea produttiva di Chiara Giordano che ribadisce: “La musica verdiana è per sempre e dunque la sfida è tutta nel concept della messa in scena: non scenografie tradizionali ma generate live, in tempo reale e su palco, dalla fantasia astratta dei giovani della street-art  mentre gli altri artisti in scena fedelmente danno vita alla pagina musicale”. E ancora il 18 agosto, nel 150° anno dalla morte di Gioacchino Rossini, si continua con il celeberrimo titolo  Il Barbiere di Siviglia, che sarà però restituito nella forma di un avveniristico balletto d’azione dalla Compagnia Artemis Danza, ideato e diretto dalla coreografa Monica Casadeie coprodotto con la stessa Artemis Danza: e così Figaro si moltiplicherà nei corpi dell’intera compagnia, per rappresentare l’uomo del problem solving e del successo contemporaneo; rigore classico, sorprendente virtuosismo tecnico, fantasia contemporanea, contagiosa vivacità in un’importante compagnia, capace di rappresentare l’Italia in prestigiosi contesti internazionali.

Il programma prevede molto altro rintracciabile sul portale del Festival www.armoniedarte.com,  anche in termini produttivi con prime assolute, commissioni, giovani artisti coinvolti, sia nella sezione principale detta Platino che nelle altre sezioni i che vedranno un programma fittissimo di animazione del Parco Scolacium all’insegna della musica, della danza, del teatro e delle arti visive che interpreteranno miti e leggende magno graeche, romane e normanne, senza tralasciare importanti momenti di riflessione sulle tematiche contemporanee. Il tutto per ribadire il tema ispiratore di questa diciottesima edizione di Armonie d’arte Festival ovvero l’Eros, inteso come forza sospesa tra divino e terreno, energia vitale di spirito e materia per ampliare gli orizzonti dell’umanesimo, dunque nell’accezione di platonica memoria. Armonie d’Arte Festival diffonderà questo messaggio oltre che con l’attività spettacolistica, anche con sorprendenti attività collaterali, di mostre, dibattiti, workshop, degustazioni, proiezioni, in una modalità molto innovativa e con l’uso di nuove tecnologie.


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