Una classe dirigente per la Calabria


 Nel 2016, la Calabria era l’ultima d’Italia: dati ufficiali. Nel 2017, dati approssimativi, avrebbe segnato un lieve miglioramento, ma sempre restando nelle più disperate posizioni. La Calabria è una regione geografica, più o meno; ed è una Regione Calabria in quanto ente politico e amministrativo. La regione geografica ha dei problemi di orografia e territorio in genere, e di modeste risorse naturali, e su questo c’è poco da dire e fare nell’immediato. La Regione Calabria in quanto ente è un disastro dal 1970, sia quando è stata in mano al centrosinistra, sia quando, non poco tempo, al centro(destra).  Già, il centro(destra) ha governato, si fa per ridere, con Pino Nisticò, GB Caligiuri, Peppino Chiaravalloti e Pino Scopelliti, per un totale di circa 15 anni, e ha fatto, politicamente, lo stesso schifo degli altri. Del resto, a parte Scopelliti che aveva un passato remoto, cosa avevano di diverso Pino Nisticò, GB Caligiuri, Peppino Chiaravalloti? Che avevano di destra, costoro? Solo i difetti, cioè l’appariscenza e la vanagloria; e nessuno dei pregi di una destra genuina, cioè l’autorevolezza.

 Nota importante: quando al potere c’era il centro(destra), il centrosinistra era muto come una tomba di notte; quando al potere c’era il centrosinistra, il centro(destra) era muto come un raduno di pesci: era, ed è tuttora nei confronti di Oliverio, nel silenzio da tartarughe dei vari Tallini e Ferro eccetera.

 Perciò le etichette non mi commuovono, e tanto meno i lontanissimi ricordi. Tra un anno si vota, e il mio sogno sarebbe che tutti gli attuali consiglieri regionali, a 360 gradi, spariscano dalla circolazione.  Siccome i numeri danno vincente il centro(destra), io mi preoccupo di questo e non degli altri, che l’elettorato ha già ridicolizzati, Viscomi in testa. Mi preoccupo che, tra un anno, vinca il centro(destra) con gli stessi esponenti che abbiamo visto inutili e come governanti e come oppositori. Inutili e dannosi.

 Attenzione, non è solo un fatto di nomi e di persone; è un fatto di mentalità; è un fatto di complicità tra politicanti e passacarte, che la sera s’incontrano nella stessa cena della stessa loggia o roba del genere.

 Serve una classe dirigente che sia tale, cioè capace di dirigere senza esitazioni e compromessi. Perciò ne serve una radicalmente nuova nelle persone e nei metodi.

 Come arrivare a tale risultato? Parlandone finora in raduni di persone serie e responsabili; incontri con interventi calcolati al minuto e niente ciarle; con realismo… E se chiedo cos’hanno fatto i consiglieri regionali per guadagnarsi il salario, pretendo una risposta dettagliata e non generiche fanfaluche.

E da subito.

 Perchè da subito? Perchè se lasciamo passare il tempo e si arriva all’ultimo mese e alla vigilia della presentazione delle candidature, allora il vecchiume si farà avanti per mancanza di concorrenti; e avremo un centro(destra) vincente e uguale a quello di Nisticò, Caligiuri, Chiaravalloti, Scopelliti, cioè politicamente zero. Per zero e zero, centrosinistra e centro(destra) sono fotocopia uno dell’altro.

 Meno male – spero – che Salvini c’è. Se no, ci pensino i dirigenti del centro(destra), c’è anche Di Maio.

Ulderico Nisticò


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