Una manifestazione a Crotone per ricordare la giornata contro la violenza sulle donne


 La dirigente scolastica Prof.ssa Serafina Rita Anania, sempre sensibile alle problematiche culturali e sociali, ha organizzato ieri insieme ai docenti ed agli alunni degli istituti scolastici A.M. Barlacchi di Crotone e G.Gangale di Cirò Marina una significativa ed importante manifestazione in occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE.

All’evento hanno aderito e partecipato i rappresentanti delle principali Istituzioni locali e nazionali: Ing. Vincenzo Voce Sindaco di Crotone, Dott. Sergio Ferrari Presidente Provincia di Crotone, Dott. Marco Giambra Questore di Crotone, Onorevole Simona Loizzo.

I relatori sono stati l’avvocato Cataldo Calabretta, docente universitario, ed il dott. Massimo Forciniti, presidente della sezione penale del Tribunale di Crotone. Ha introdotto i lavori la dirigente scolastica che ha ringraziato gli alunni ed i docenti che hanno efficacemente collaborato per organizzare nei minimi dettagli con grande entusiasmo la manifestazione e sottolineato l’importante e fondamentale ruolo culturale e sociale che la scuola svolge per sensibilizzare i giovani, soprattutto i ragazzi, a rifuggire ogni tipo di violenza principalmente quella contro le donne.

Queste ultime, ha sottolineato la Dirigente, svolgono un importante ruolo nella società, nella famiglia e nelle Istituzioni, ma spesso subiscono ogni tipo violenza in una realtà sociale ancora e purtroppo, a tratti ,  maschilista. Nei loro interventi il Sindaco, ing. Voce, e il Presidente della Provincia, dottor Ferrari, nel ringraziare la scuola per l’iniziativa,  hanno dichiarato la loro massima disponibilità a partecipare fattivamente a tutti quegli eventi tendenti ad elevare la sensibilità democratica della Città e della Provincia contro ogni tipo di violenza.

Il Questore, dottor Giamba, ha esortato tutti a denunciare ogni forma di violenza   contro le donne anche quelle   apparentemente insignificanti che quasi sempre sfociano in femminicidi. Il questore ha reso noto,inoltre,  che è stato istituito presso gli uffici della questura un team di agenti pronti ad intervenire, non appena ricevuta la denuncia di eventuali abusi,  per prevenire conseguenze maggiori e più gravi, garantendo l’anonimato del denunciante spesso omertoso per paura di eventuali ritorsioni.

Il presidente del tribunale,dottor Forciniti, ha spiegato le varie fasi processuali previste in caso di violenza o femminicidio auspicando che legislazione esistente sia migliorata ed aggiornata. L’onorevole Loizzo ha dichiarato la sua massima disponibilità e collaborazione per rivedere la legislazione esistente facendo tesoro dei rilievi degli esperti.

Ha terminato il suo intervento con un invito accorato ,pressante e sentito, ai giovani di studiare per migliorare la loro condizione sociale ed economica che garantiscono maggiore libertà ed autonomia di pensiero.  Ha concluso i lavori l’avvocato e docente universitario Calabretta illustrando la legge 206 del 2019 ( il cosiddetto codice rosso) ed le successive modifiche ed integrazioni.

Eventi come questi di oggi, ha detto,  devono essere “ momento di riflessione e di esortazione ad un’analisi critica delle cause e con-cause, un invito ad un doveroso processo di auto-consapevolezza e responsabilizzazione umana, individuale e collettiva, in tema di diritti umani, civili, politici, sociali, culturali, economici delle donne”.

  La manifestazione si è svolta nella palestra della scuola dove la professoressa Martino insieme ad alcuni docenti ed alunni ha allestito una lodevole scenografia. Da un lato della palestra è stato realizzato su un carrello mobile un fondale sul quale sono state dipinte le scarpe rosse divenute il simbolo contro la violenza contro le donne e dall’altro lato un altro pannello che riproduce la figura di una donna , il numero del telefono da chiamare per un eventuale soccorso. 

Le alunne della scuola per evidenziare la brutalità della violenza hanno impresso    su quel pannello in modo simbolico     le orme delle loro mani tinte di rosso. Altrettanto significativo il ballo di due studentesse che esaltava la libertà della donna ed il desiderio di abbattere qualsiasi barriera ideologica e liberarsi dalle catene dello loro prigionia.

Nicola Iozzo