L’Associazione culturale Aiparc di Reggio Calabria, che ha tra i suoi scopi la conoscenza della Calabria, il 16 febbraio ha visitato la Pietà del Gagini; e il borgo di Soverato Superiore; e, che non guasta, ha pranzato con più di quaranta persone. Hanno molto apprezzato e ciò che hanno veduto, e come lo hanno veduto. Si chiama TURISMO CULTURALE, roba rara.
Dovrebbe essere una notizia di tutti i giorni, che delle comitive ammirino quella che è senza dubbio una delle opere d’arte più notevoli della Calabria, o direi del Meridione. Invece è una notizia sporadica, perché Soverato ha fatto pochissimo per una seria e fattiva valorizzazione della Pietà, e ciò sia nel 2021, quinto centenario, sia prima e dopo e ora; e se oggi io avessi avuto altro da fare, i turisti si sarebbero trovati nell’abbandono.
Non esiste, infatti, una qualsiasi organizzazione atta allo scopo di attirare visitatori e mostrare e spiegare loro la storia e la natura artistica della Deposizione; e favorire la logistica. Se qualcosa succede, come ieri 16, è cosa aleatoria. Dovrei ricordare Lo scalpello della fede, del 2014, rappresentato in Soverato Superiore… e dimenticato. Per porre in opera il busto del Gagini, è intervenuta, di sua iniziativa e a sue spese, l’associazione “Loggia Martelli”.
Insomma, dal 2018, prime riunioni, al 2025, fu ed è tutto scarso; e le prospettive non sono incoraggianti. Accuso qualcuno? Certo che sì:
- Un disordine assemblearistico, nel quale tutti si sono improvvisati esperti di Gagini, e tutti hanno preteso di dire la loro a caso; e qualcuno fu presente solo per boicottare, e quando ci riuscì, tanti saluti e non si vide più.
- L’Associazione, che ha fatto appena quanto per dare qualche modestissimo segno di vita. E che poi si sciolse senza nemmeno dirlo ai soci.
- I celeberrimi intellettuali cittadini… che, secondo me, mai hanno messo piede davanti alla statua.
- Le scuole, che non hanno pensato a una passeggiata a piedi di km, 1,5, qualcuno anche meno, per vedere la Pietà. Troppa fatica?
- Le Amministrazioni comunali dal 2018 a oggi, che, come fecero e fanno in molte altre occasioni, hanno lasciato le briglie sciolte a chiunque; dovevano invece tenere sotto controllo le attività, anche quelle poche che si fecero; e periodicamente pretendere il rendiconto della situazione, e quello finale. Nulla di questo!
- Un libro che sta a dormire in un bugigattolo del Municipio…
- Un docufilm che quasi nessuno ha quasi mai visto, tanto meno i bagnanti d’estate e le scuole d’inverno. Chissà quanti dei millantati milioni di forestieri agostarici sono andati a vedere il Gagini?
- La Regione, nella persona di tale Spirlì, che fece credere persino in somme di denaro, e non ha mandato un centesimo trovato per terra. Del resto, la Regione Calabria è dal 1970 che manca di una qualsiasi politica culturale, anzi di cultura.
- Lo stesso per la Regione attuale, e il consigliere regionale paesano… già sindaco nel 2018 e seguenti.
- La Provincia, che non esiste.
- Chiunque ne avrebbe competenza e dovere, che non prepara guide ben dotate e certificate; guide che, a differenza di chi scrive, potrebbero farlo di mestiere e non per svago, e ricevere, loro, un onesto compenso.
- Se ho dimenticato qualcuno, la colpa è anche sua; e Soverato perse un’occasione storica. Che avevo detto io? Che bisognava coinvolgere tutta la Calabria gaginesca, e fare di Soverato il capofila dell’operazione. Finì a farfalline.
Ulderico Nisticò