Uomo spara al vicino che stava assaltando la casa con una ruspa e lo uccide


La ruspa abbandonata come una balena spiaggiata, con la benna appoggiata al muro di una vecchia casa colonica ristrutturata, è la testimone muta di un omicidio al limite dell’assurdo nella notte dell’Epifania.

Una lite fra vicini, forse una vecchia ruggine il cui focolaio si è riacceso all’improvviso, degenerata in un vero e proprio assalto dell’uno all’abitazione dell’altro. Ugualmente violenta la reazione di quest’ultimo, che ha impugnato il fucile e ha sparato contro l’aggressore, uccidendolo.

E’ successo ieri sera ad Arezzo, nella panoramica frazione di San Polo, sotto l’Alpe di Poti, il monte che domina la città. I particolari sono ancora frammentari, indagano i carabinieri che per adesso mantengono il più stretto riserbo, sul posto anche il Pm di turno alla procura della repubblica, Laura Taddei. Secondo una prima, sommaria, ricostruzione, l’ultimo diverbio è scoppiato subito dopo cena, intorno alle 21,30. Uno dei due protagonisti, 59 anni, di cui ancora non è trapelato il nome, così come non si conosce quello dell’assassino, è salito allora a bordo della ruspa e si è lanciato contro la casa dell’altro, travolgendo anche alcune auto in sosta nel piazzale.

Con la benna ha divelto la porta esterna e ha demolito alcune volte in legno: chi era dentro l’abitazione deve essersi sentito perduto dinanzi a un mezzo che avanzava come fosse un carro armato. A quel punto, il padrone di casa si è armato del fucile da caccia e ha fatto fuoco, pare quattro o cinque colpi: per il cinquantanovenne non c’è stato scampo.

Poi l’allarme al 118 e ai carabinieri. In pochi minuti il cortile intorno all’abitazione si è riempito di lampeggianti delle pattuglie dell’Arma e delle ambulanze. Sono stati chiamati anche i vigili del fuoco che hanno spento il motore della ruspa, rimasto acceso dopo lo sparo o gli spari, e hanno evacuato le persone rimaste dentro la colonica ristrutturata.