Urge censimento degli scrittori e degli artisti calabresi all’estero: l’esempio di Giuseppe Mungo di Squillace


L’associazione culturale “Università delle Generazioni” di Badolato (CZ) ha più volte proposto ai vari Governi regionali, che si sono succeduti negli ultimi decenni, di censire e contattare gli scrittori e gli artisti calabresi che vivono all’estero, per emigrazione o perché figli o nipoti di nostri emigrati.

Tutto ciò nel più ampio contesto di una tanto auspicata “Unione degli Scrittori e degli Artisti” che dovrebbe fare capo non soltanto alla Regione (Presidenza o assessorati alla cultura e all’emigrazione) ma anche alla Biblioteca Calabrese di Soriano (VV) e/o all’Università della Calabria ma anche al Museo dell’emigrazione di San Nicola da Crissa (VV), alla Fiera del Libro di Vibo Valentia o ad analoga manifestazione oppure a Locri Città della Cultura.

L’idea è quella di radunare almeno una volta l’anno tutti coloro che, nati o originari calabresi, praticano la scrittura o altra arte, di modo che possano portare ancora di più la Calabria nel resto d’Italia e del mondo. Una doppia efficacia, a costo zero: quella promozionale e quella identitaria per tenere uniti coloro che amano (spesso in modo struggente) i luoghi di provenienza o di ispirazione. Inoltre potrebbero essere da tramite per utili investimenti socio-economici.

Un esempio tra tutti. Giuseppe Mungo è un affermato scrittore calabro-francese nato a Squillace (CZ) nel 1947. Quando aveva appena tre anni, la sua famiglia emigrò prima in Sardegna (dove il padre ha lavorato in quelle miniere) e poi definitivamente in Francia dove, seguìto dai suoi due figli maschi, ha fatto l’operaio metalmeccanico nella famosa fabbrica siderurgica Schneider, nella città di Le Creusot sita nella regione della Borgogna – Franca Contea, tra Lione e Torino, quasi al confine con la Svizzera.

Da questa esperienza di lavoro è nato il libro più recente: “La ville à l’odeur d’acier” (La città ha odore d’acciaio) pubblicato proprio la scorsa estate 2022 da L’Harmattan di Parigi che ha edito pure gli altri due libri: “On a fait des nous des immigés” (2009) che ha pure una traduzione italiana “Hanno fatto di noi dei migranti” (2011 – pagine 112) e “Peppino et le secret des oliviers” (2015 – pagine 88 – Peppino e il segreto degli ulivi). Per questa sua pregevole attività letteraria e per il suo grande amore per la terra d’origine, il primo maggio 2009, l’Università delle Generazioni ha assegnato a Giuseppe Mungo il Premio “Gigante della Calabria”.

Giuseppe Mungo, infatti, è talmente innamorato delle sue origini calabresi che non solo ne parla in tutti i suoi libri ma torna spesso nella natìa Squillace, dove ha ancora parenti diretti e dove ha presentato la sua prima autobiografia data alle stampe nel 2009. L’ambizione di questo scrittore calabro-francese è quella di poter presentare i suoi libri e la sua storia esistenziale nelle scuole della Calabria, mentre già lo fa in Piemonte, in Svizzera e in tutta la Francia.

Sarebbe felicissimo di poter fare parte di un’associazione che raduni scrittori ed artisti calabresi residenti all’estero, specialmente perché la nostra regione è molto presente in loro e ne fanno sempre una grande pubblicità quando hanno modo di raccontarla in giro per il mondo. Concorda con l’idea-proposta dell’Università delle Generazioni di realizzare una vera e propria “Letteratura dei calabresi residenti all’estero”. E sarebbe assai lieto di poter avere incontri culturali, specialmente in concomitanza con la sua presenza annuale in Calabria. In tal caso può essere contattato tramite email al seguente indirizzo: mungo.giuseppe@wanadoo.fr .