Utilizzare il modello Davoli per salvare la biblioteca comunale di Vibo Valentia


“Leggo con grande preoccupazione che la biblioteca di Vibo ha ridotto le attività per mancanza di personale e addirittura paventa la chiusura in tempi brevissimi. Una notizia che pone dei seri interrogativi sulla cultura in Calabria, infatti, la biblioteca Vibo ha una lunga storia ed è stata un grande virtuoso esempio per tutta la Calabria”. Così si esprime, Aldo Marcellino, responsabile della biblioteca Vincenziana di DAVOLI (CZ). Un evento che potrebbe sembrare un problema minore rispetto ai tanti problemi che oggi affliggono l’umanità. Ma non è così. I libri sono beni essenziali e non solo perché “strumenti primari di apprendimento” ma anche “compagni di viaggio che aiutano a non sentirsi soli, ad affrontare la solitudine, le paure, le difficoltà che oggi più che mai affliggono le nostre esistenze”.

Resiste con tenacia la Biblioteca Vincenziana di Davoli che in breve tempo ha conseguito traguardi imprevedibili ed inimmaginabili. Il modello Vincenziano è costruito con il contributo di varie competenze e legami con il territorio e, soprattutto, con lo spirito di San Vincenzo de’ Paoli che ha dedicato la vita agli emarginati, agli ultimi o come dice Papa Francesco agli “scarti”. Ogni sua opera aveva so scopo di combattere tutte le povertà, soprattutto quelle intellettive che spesso generano o sono concause delle altre. A questo impegno del Volontariato, va aggiunto il notevole interesse dell’Amministrazione Comunale di Davoli che ha sempre creduto nel valore della Biblioteca quale significativo punto di eccellenza per la diffusione della cultura e della solidarietà. Infatti, si è prodigata di favorire l’ampiamento della sede e la sua valorizzazione.

Questa reciprocità virtuosa è stata ed è, senza dubbio, l’arma vincente, favorendo i Volontari Vincenziani negli impegni quotidiani in progetti socio-culturale che coinvolgono tutto il comprensorio. Oggi, la biblioteca Vincenziana con un consistente patrimonio librario di oltre 73.000 volumi è da annoverarsi tra le principali biblioteche calabresi. E’ distribuita in 6 comode stanze, di cui una dedicata interamente ai bambini e ragazzi, con sale per studio e lettura. Ben organizzata e aggiornata in tutti i settori dello scibile, propone i classici servizi riferiti al prestito libri, audiolibri, riviste e dvd, ma si occupa anche di organizzazione di eventi culturali sia in sede che nel territorio come, per esempio, incontri con l’autore, happening dedicati alla lettura e altri appuntamenti rivolti alla formazione, alla conoscenza, all’educazione e, più in generale, al sapere.

Oggi più che mai è un luogo di apprendimento aperto al pubblico dal lunedì al sabato, con una gestione attenta e minuziosa che ne fa una Biblioteca moderna ed efficiente. Inoltre, sempre in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, ha potuto stipulare protocolli d’intesa con scuole, Associazioni, il Ministero di Grazia e Giustizia (reparto minorile) e il Presidente del Tribunale di Catanzaro. Ai servizi sopra elencate si aggiungono corsi di recupero per ragazzi meno abbienti, corsi die reinserimento per ragazzi cha hanno problemi con la giustizia e progetti per l’integrazione con gli immigrati. Questo insieme di offerte così variegate avvicina i nuovi Volontari all’Associazione e quindi alla biblioteca.

A breve l’Associazione stipulerà un protocollo d’intesa con “Casa Roella” che si occupa di ragazzi immigrati mentre con il Comune ha in itinere un progetto che doterà la biblioteca tecnologicamente innovativa. Questo è il modello Vincenziano: interazione con l’Amministrazione e con tutte le altre realtà del territorio, disponibilità, amore e passione per l’altro e il desiderio di diffondere la cultura. In altre parole i volontari non si limitano ad essere semplicemente un canale, un vettore d’accesso, ma diventando parte “molecolare” di un tutto in continua evoluzione e, soprattutto, in libera e condivisa fruizione. Il ruolo del bibliotecario non è più così incentrato sul libro, ma è innestato direttamente nella Comunità e agisce a favore di essa per ampliarne le conoscenze. Il sapere non sta più solo nei libri, il sapere sta nelle persone: più le persone stanno insieme, e si scambiano saperi reciproci, più la società può crescere e più la biblioteca cresce. In definitiva la “la mission” della biblioteca consiste nel migliorare la società facilitando la creazione di conoscenza nelle comunità di riferimento.