Vendevano mascherine di protezione con rincari dal 500% al 3.000%, sequestrate


I finanzieri del Gruppo di Cosenza, nell’ambito del più ampio dispositivo messo in campo in questa fase di emergenza sanitaria, volto al contrasto delle manovre speculative, hanno individuato 3 esercenti che ponevano in vendita mascherine di protezione, diventate di difficile reperibilità sul mercato, con rincari di prezzo che andavano dal 500 % al 3.000 %.

Le attività sono state poste in essere anche grazie alle segnalazioni di taluni cittadini cosentini, pervenute al numero di pubblica utilità 117, che si sono rivolti alla Guardia di Finanza per segnalare l’aumento sproporzionato di prezzi dei dispositivi di protezione rispetto ai giorni precedenti. Tali segnalazioni sono state oggetto di una preliminare attività di intelligence nonché di un’attenta analisi di rischio attraverso le numerose banche dati in uso al Corpo.

Il caso più eclatante è quello di un commerciante, specializzato nella vendita di ricambi per autoveicoli, il quale apponeva sulla porta d’ingresso del proprio punto vendita, sito in Cosenza, un cartello recante la dicitura “sono arrivate le mascherine”.

Le Fiamme Gialle, insospettite dall’insolita modalità di pubblicizzare dei prodotti, effettuavano l’accesso nel negozio e riscontravano la presenza di un campionario di “mascherine di stoffa”, contenute in bustine comunemente utilizzate per la conservazione degli alimenti da cucina, proposte in vendita come dispositivi di protezione contro la diffusione del COVID-19, a prezzi che andavano dai 10 € ai 15 €.