Venti chilometri di spiaggia quasi deserta


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S. Caterina dello Jonio

 Chi viaggia sulla 106 da Catanzaro verso sud e ha spirito di osservazione, vede chiaramente che l’utilizzazione turistica e balneare delle spiagge va peggiorando di chilometro in chilometro fino a Roccella, dove e fino a Locri improvvisamente rifiorisce.

 Catanzaro Lido, Copanello, Caminia, Montepaone, Soverato mostrano (con tutti i loro limiti e difetti) una buona utilizzazione; recente ma già discreta, da Davoli a S. Caterina; peggiora fino a Monasterace; va scemando fino quasi al nulla per tutto il resto, territori dei comuni di Camini, Riace, Stignano, Placanica… a Caulonia, qualcosa senza impegno.

 Sono almeno venti chilometri di costa ampia e di facile accesso, in cui però non si riesce a scorgere uno stabilimento balneare, un albergo; anzi sono rarissimi anche gli ombrelloni privati. Davvero uno spreco!

 Non conosco il territorio da poter individuare le cause di un così strano fenomeno; se non pensando a una generica incapacità. Immagino assenza di operatori privati, una radicata decennale responsabilità delle amministrazioni comunali che non hanno fatto nulla di nulla per agire in proprio o per attirare l’attenzione di operatori del settore turistico.

 Eppure, a Monasterace c’è stata una gentile signora che poi è stata persino ministro, finché Renzi non se ne è astutamente liberato. Ministro! Huc vivi pervenimus, direbbe Virgilio; tradotto alla buona, Quante ne abbiamo dovuto vedere!

 Eppure a Riace c’è un tizio che sarebbe, secondo una male informata rivista straniera, l’unico italiano “potente e influente” al mondo, e invece non è capace manco di convincere i suoi concittadini a farsi il bagno a Riace.

 Non conosco altri, ma devono essere stati ed essere somiglianti.

 Questo, per le spiagge. E che dire di un patrimonio storico che, se fossimo altrove, sarebbe di altissima potenzialità attrattiva? Ma siamo in Calabria, e l’ignoranza, in Calabria è DIRETTAMENTE (sì, avete letto bene) proporzionale al titolo di studio; cioè uno più è laureato più è ignorante, tranne, bene inteso, nel suo stretto ambito professionale, in cui di solito se la cava. Mi verrebbe una citazione dialettale, però siamo in fascia protetta, e sorvolo.

 Siccome l’ignoranza non conosce limiti, elenco sommariamente tutto quello che ci sarebbe da far vedere e da utilizzare per gite e spettacoli culturali eccetera, e far venire turisti a valanghe:

  • Ferriere borboniche e Parco di Mongiana;
  • Megaliti di Nardodipace;
  • Monte Stella di Pazzano;
  • Giovanni Theresti Vecchio di Bivongi;
  • Castello, Cattolica, Duomo, S. Giovanni Nuovo e palazzi di Stilo; Ferdinandea;
  • Area archeologica e Antiquario di Caulonia a Monasterace Marina; Castello dei cavalieri di Malta e superfetazioni nel borgo;
  • Fortezza di S. Fili;
  • Santuario dei SS. Medici a Riace;
  • Villa Caristo a Stignano;
  • Castello di Placanica;
  • Caulonia (Castelvetere), con Castello, chiese, palazzi, torri d’avvistamento, tracce bizantine…

 E scusate se scordo qualcosa. E invece, né spiagge né castelli o chiese. La Calabria non è fortunata, però i Calabresi sono bravissimi nel darsi la zappa sui piedi; in alcuni territori più che altrove.

 Quanto alla Regione Calabria, figuratevi: a Germaneto l’ignoranza (politicamente parlando: per il resto, santi subito e geni) sale alle stelle.

Ulderico Nisticò


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