Ne da notizia il comitato Arcigay “I Due Mari” e il consigliere Bruno Giordano. Il comitato ricostruisce passo passo quanto accaduto nella giornata di giovedì 20 maggio, quando la donna, che vive a Vallefiorita, è stata prima insultata da un vicino di casa e poi è stata aggredita.
La donna era sul balcone a fumare una sigaretta quando ha sentito gli insulti proferiti dal vicino di casa “Lesbica schifosa puttana! Ti dovrebbero ammazzare! Sto parlando proprio con te, lesbica schifosa!”. La donna è quindi scesa al piano dove risiede l’uomo ed è stata colpita da una testata. Aggressione che sarebbe portata avanti, come scrive il comitato, dalla “moglie del vicino e di altri due adulti”, che avrebbero immobilizzato la donna e le avrebbero sottratto il telefono. La donna era infatti al telefono con la fidanzata, non residente in Calabria, che “ha udito nitidamente gli insulti e la richiesta di aiuto della sua compagna durante l’aggressione”, scrive il comitato.
La donna ha poi contattato il 112 ed è stata raggiunta da una pattuglia dei Carabinieri. La donna si è quindi rivolta alla guardia medica e poi si è recata al pronto soccorso di Catanzaro per sottoporsi ad accertamenti. La donna si è quindi rivolta alla dentista per un “fastidio scaturito a seguito della violenza subita”.
Il comitato si appella quindi al sindaco di Vallefiorita: “Ci appelliamo a loro affinché facciano il possibile per tutelare la donna: ora più che mai ha bisogno del sostegno di tutte le figure che sono a garanzia delle norme presenti sulla nostra Costituzione, in attesa che il disegno di legge Zan possa essere definitivamente approvato. A tal proposito, riscontriamo l’ennesimo caso in cui il ddl in questione sarebbe stato fondamentale per fronteggiare queste gravi violazioni di diritti umani”.