Vongole richiamate per rischio microbiologico, il Ministero della Salute lancia l’allarme


Per le vongole è stata appena diramata un’allerta dal Ministero della Salute per alcune confezioni che sono state ritirate per un rischio di tipo microbiologico. Si parla di rischio microbiologico, solitamente, nei casi in cui, in seguito a determinate analisi, gli operatori segnalano la possibile contaminazione da parte di un agente patogeno come un batterio o come un virus.

Il motivo per il quale è stato segnalato questo richiamo è diverso dal solito. Secondo quanto si legge nel modello di richiamo, infatti, gli operatori del servizio veterinario hanno effettuato delle analisi microbiologiche, e hanno declassificato la zona di pesca nella quale sono state pescate le vongole richiamate da zona di pesca di tipo B a zona di pesca di tipo C.

Questo passaggio di zona ha richiesto il richiamo del lotto di vongole in questione. Nel dettaglio si tratta del lotto di vongole con la denominazione di vendita “Vongole veraci”. Il nome o la ragione sociale dell’OSA (Operatore del Settore Alimentare a nome del quale il prodotto è commercializzato) è “CAM srl”. Quest’ultimo è anche il nome del produttore.

Lo stabilimento è sito a Chioggia, nella città metropolitana di Venezia, in via Saloni, 90. Il peso dell’unità di vendita è di cinque chilogrammi. Il numero del lotto di produzione coincide con la data di confezionamento, e cioè il 16 novembre 2023.

Il motivo del richiamo, come abbiamo anticipato, è la declassificazione della zona di pesca da zona di tipo B a zona di tipo C. Gli operatori avvisano coloro che avessero acquistato queste confezioni, o che potrebbero averlo fatto, di verificare eventuali giacenze nei magazzini e nei punti vendita, e di bloccare la vendita. Inoltre, gli operatori sottolineano che il ritiro della merce è necessario, e che si può anche restituire la stessa.

L’allerta riguarda non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Quello che è certo è che il ritiro (presumibilmente) è stato già avviato in tutta Italia, misura a tutela della salute dei consumatori. Inoltre, ricordiamo che, trascorsi cinque giorni dalla segnalazione, gli operatori considereranno non attivabile il reso per mancanza di disponibilità del prodotto.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi.