XXI Festival d’Autunno, sabato 12 l’omaggio a Chick Corea e “Mater” col triol Sosa-De Vito-Gurtu


Dopo l’apertura di venerdì 11 ottobre con la straordinaria Aymée Nuviola e il suo nuovo progetto Timba Jazz, il ventunesimo Festival d’autunno proseguirà con il suo fine settimana dedicato al grande Jazz, pensato appositamente per tutti gli appassionati del genere, con in programma ospiti internazionali di fama planetaria per un totale complessivo di ben tre concerti e due masterclass, come fortemente voluto dal direttore artistico Antonietta Santacroce.

Sabato 12, infatti il Festival si farà in tre. Il primo appuntamento previsto è alle 18 al Chiostro del Complesso monumentale San Giovanni dove ci sarà il debutto in anteprima nazionale – dopo quello all’Amersfoort Jazz Festival dello scorso agosto – del progetto “Chick Corea: a Spanish heart”, un vero e proprio tributo dedicato all’eccezionale pianista di origini calabresi – di Albi per la precisione – recentemente scomparso.

Lo spettacolo è una coproduzione del Festival d’autunno insieme all’Amersfoort Jazz Festival e al Sicilia Jazz Fest e sarà un viaggio nella musica di Corea, attraverso storie ed aneddoti della sua vita in una produzione originale ideata e realizzata da Fabio Iannino e Salvatore Bonafede.

A portare in scena “A Spanish heart” ci sarà un  ensemble orchestrale guidato dallo stesso Bonafede – pianista e compositore palermitano con all’attivo numerosi riconoscimenti, oltre che collaborazioni con la Rai, in teatro (Biennale di Venezia), per le colonne sonore al cinema (ha ottenuto anche una candidatura ai Nastri d’argento) -, che ha anche composto le musiche originali del progetto.

I testi originali sono di in parte di Chick Corea, in parte di Fabio Lannino, anche lui siciliano, membro della Fondazione Orchestra Jazz Siciliana e direttore del Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, tra le numerose attività portate avanti dal bassista. Oltre a Bonafede al pianoforte e Lannino al basso, nell’ensemble ci saranno Laura Sfilio in qualità di narratrice e cantante, Giuseppe Urso alla batteria, Germano Seggio alla chitarra, Alessandro Laura al sax, Tommaso Lannino al pianoforte. Le musiche che saranno eseguite sono di Chick Corea, di Salvatore Bonafede e di Fabio Lannino.

Sempre giorno 12 ottobre, in serata, alle ore 21, ci si sposterà al Teatro Politeama dove ci sarà un altro imperdibile appuntamento con “Mater”, un evento unico che vedrà salire sul palco tre artisti di fama mondiale.

Ci saranno il leggendario percussionista indiano Trilok Gurtu, il pianista cubano Omar Sosa e la “nostra” Maria Pia De Vito, una delle voci più versatili e apprezzate del panorama musicale italiano, che accompagneranno gli spettatori in un viaggio musicale ispirato al culto della Dea Madre, attraverso una fusione di jazz, world music e influenze etniche: «L’idea di “Mater” è di Maria Pia e si basa sulla necessità di dare la giusta attenzione alle donne che hanno un ruolo determinante nella vita di tutto il mondo, le madri – ha spiegato Sosa – Senza di loro non ci sarebbe nessuno di noi. E abbiamo deciso di tradurre tutto questo mettendo insieme le nostre tradizioni, quella cubana, quella napoletana e anche quella indiana».  «Ho pensato che il fil rouge che collega queste tradizioni è molto più profondo – ha spiegato De Vito -, è una traccia che possiamo trovare nelle tante divinità indiane, della fecondità, della creatività, e poi ancora con le Orishas, le dee della Yoruba dei culti cubani, con nostre Mater Matuta di Capua, e la Madonna nera che è una madonna accogliente che non rifiuta nessuno. Mi è sembrata una traccia molto bella, ne ho parlato con Omar e ci siamo messi subito al lavoro: mi è sembrato tutto molto adatto in un momento in cui sembra si vada avanti per la parità di genere, ma si va indietro con tutti i femminicidi e le cose orribili di cui le donne possono essere vittime, poi ancora di più in questo momento con tutte queste guerre insensate, come solo le guerre possono esserlo».

Il concerto sarà preceduto, nel foyer al primo piano del Teatro Politeama, alle ore 19.30 da un incontro con Omar Sosa e Maria Pia De Vito aperto a tutti coloro che hanno acquistato il biglietto per il concerto che potranno incontrare di persona il pianista e la cantante, approfondendo la propria conoscenza del mondo della world music e del jazz: «Da questo concerto dovrete aspettarvi una grande carica di divertimento di scambio improvvisativo – ha avuto modo di affermare De Vito -, un grande display di ritmo nelle sue declinazioni: si può immaginare tra Napoli, Cuba e India cosa può succedere, ma ci saranno anche lirismo e poesia». «La vera sorpresa sarà nella musica – ha aggiunto Sosa -, nel  Jazz che  è libertà: è quella musica che riesce a unire tutti i tipi di altra musica».