Nel 2008, molto tempo fa, eravamo… beh, eravate illusi di essere ricchi e felici. Fallì in America una fasulla banca detta Lehman Brothers, e a cascata si scatenò una crisi mondiale, dalla quale non siamo ancora usciti se non a chiacchiere, e non vediamo il modo di uscirne.
I Lehman fallirono perché avevano messo in giro soldi di carta straccia, e tanti polli c’erano cascati. Oggi sta succedendo lo stesso a Silicon Bank, nella terra più ricca del mondo più ricco: gli USA.
Biden, le tv e i giornali ci rassicurano: io mi preoccupo proprio per questo. È dal 2008 che i media promettono “Quest’anno ci riprendiamo… ”, nel 2008, 2009, 2010… 2021, 2022, 2023… E adesso arriva un altro fallimento di altri imbroglioni legalizzati.
Il fatto è che l’Occidente ha una finanza di carta, sempre esposta a qualsiasi crisi. Una finanza impazzita e senza aggancio con i beni reali. Siamo lontanissimi da pecunia/pecus, cioè il denaro come simbolo e mezzo di intermediazioni per gli scambi di cose che esistono. Il denaro di carta viene scambiato non con “bestiame” (pecus), ma con altro denaro di carta; anzi, oggi, elettronico. Denaro elettronico la cui esistenza reale è molto dubbia; denaro immaginario; pecus che non c’è e non pascola e non fa agnelli e latte e lana, giacché non esiste.
È anche per questo che qualche furbone vorrebbe toglierci il contante? Sì, penso di sì.
Torniamo all’economia delle cose che si toccano e si vedono e si mangiano. Se no, aspettiamo il fallimento di qualche altra manica di magliari americani.
Tranquilli, polli: nel 2024 ci riprendiamo. Ahahahahahahah!
Ulderico Nisticò