A Soverato il voto per le regionali ha parlato con chiarezza: niente scossoni


A Soverato il voto per le regionali ha parlato con chiarezza: niente scossoni, ma segnali netti di una politica che si muove, si riorganizza e si prepara a una nuova stagione.

Ernesto Alecci, ex sindaco e ormai figura centrale della vita politica cittadina, si conferma con 1.400 preferenze, lo stesso risultato della precedente tornata elettorale. Una riconferma piena, che lo consolida come punto di riferimento per una larga fetta di elettorato soveratese. Il PD si mantiene così primo partito in città, ma il merito va soprattutto al rapporto diretto che Alecci continua a coltivare con la sua comunità, più che alla forza del simbolo.

Nel campo del centrodestra, la sfida è stata più articolata e vivace. Antonio Montuoro, candidato di Fratelli d’Italia, ottiene 318 preferenze: un dato importante, specie per un catanzarese sostenuto da una parte dell’amministrazione comunale, dal circolo locale di FdI guidato da Giuseppe Pellegrino e da un gruppo di sostenitori molto attivi. Montuoro conferma così la solidità del partito di Giorgia Meloni anche in una piazza tradizionalmente non semplice.

Subito dietro, Marco Polimeni, anch’egli catanzarese, con 270 preferenze, si afferma come una delle sorprese della tornata. Per lui, alla prima candidatura regionale, si tratta di un risultato di spessore, ottenuto in una lista di Forza Italia molto competitiva. Un dato che, senza dubbio, porta la bandiera e l’impronta politica del vicesegretario provinciale di Forza Italia Giovanni Matacera e del segretario cittadino Gabriele Francavilla.

Nella lista di Noi Moderati, Pascasio Matacera raggiunge 157 preferenze. I due cugini Giovanni e Pascasio Matacera hanno scelto percorsi diversi, ciascuno nel proprio campo politico, ma il dato complessivo che ne deriva racconta comunque un peso specifico importante nella politica soveratese.

Nel fronte riformista, Serena Del Negro (Casa Riformista) ottiene 182 preferenze, mentre Giovanni Primerano(Tridico Presidente) si ferma a 122. Numeri contenuti, senza terremoti, ma che, se strutturata meglio, potrebbe dire la sua nelle prossime sfide.

Nel centrodestra, un altro dato degno di nota: la Lega non supera il 4% a livello cittadino, segno di una difficoltà di radicamento, ma il risultato personale di Filippo Mancuso, con 92 preferenze non sfigura.

Altro aspetto interessante: l’amministrazione comunale, salvo eccezioni, ha scelto un atteggiamento di equilibrio, senza schierarsi apertamente né con Alecci né con Montuoro. Una posizione che molti leggono come prudenza, ma che in realtà apre il campo a vari scenari per il futuro.

Ed è proprio qui che il quadro si fa più intrigante. Le elezioni comunali non sono poi così lontane, e questo voto regionale ha assunto i contorni di una prova generale. Il centrosinistra potrebbe cercare di ricompattarsi attorno alla figura di Alecci o a un suo progetto civico più ampio. Il centrodestra, dal canto suo, appare in una fase di riorganizzazione, con Fratelli d’Italia solido e Forza Italia in evidente crescita e consolidamento.

Ma attenzione: a Soverato le partite politiche non finiscono mai al novantesimo. Potrebbe emergere una terza via civica, capace di unire figure moderate, progressiste e amministrative in un progetto trasversale. L’amministrazione in carica, nel frattempo, osserva e ascolta: potrebbe decidere di captare nuovi elementi, aprendo a collaborazioni diverse, o di rafforzare la propria linea di continuità.

Allo stesso modo, non è da escludere un dialogo più ampio tra Alecci e una parte del centrodestra moderato.

Un cittadino soveratese che osserva, commenta e si gode il pre-partita con il caffè in mano