Auguri


Auguriamo un buon 2021 a tutti, dopo il funesto 2020. Siccome non ce la possiamo cavare così, entriamo nei particolari.

Auguro a Giuseppi Conte una lunghissima e felice vita in quanto persona; in quanto governo, mi auguro cada prestissimo, subito, e perciò confido… in Berlusconi Salvini Meloni? Ma no, in Renzi. Fosse per il centro(destra), Conte regnerebbe più di Ferdinando di Borbone, 1759-1825; o di Francesco Giuseppe, 1849-1916.

Auguro all’Europa Unita di arrivare al 31 dicembre in 27; da oggi, se ne è andata la Gran Bretagna. A dimostrazione che l’Europa è una burocrazia, anche molto discutibile, e non ha nulla di alto, nobile, ideale, mitico… Se tra un paio di mesi se ne va qualcun altro, sarà come quando, proprio l’1.01. del 1992, si sciolse l’inconsistente Cecoslovacchia e i giornali dedicarono alla faccenda un piccolo trafiletto. Tranne il Secolo d’Italia, che pubblicò un paginone centrale, a mia firma, atto a spiegare che nel 1938 avevamo fatto benissimo a scioglierla noi, volevo dire, e dissi, Italia e Germania. Il direttore del Secolo era Maurizio Gasparri! Altri tempi, ragazzi.

Auguro che l’Italia becchi i 209 miliardi; ma, secondo Gualtieri, che è ministro di Conte, ci sono tantissimi dubbi; e lo stesso Giuseppi dice che dobbiamo fare presto, a dimostrazione che finora si è girati i pollici. Vedi sopra, a proposito del governo.
Auguro che si tenga il processo Regeni, però iniziando con l’interrogatorio della professoressa cittadina britannica, la quale spieghi se le parse così normale spedire un ragazzo italiano (non ne aveva, di inglesi?) a fare pericolose, e fantasiose, domande di politica in un Paese in subbuglio. Io voglio vedere costei in tribunale, e sotto domande serie, non politicamente corrette. E siccome la famiglia Regeni, di cui comprendo il dolore ma non le tesi di politica estera e il diritto di averne, ha preso la strada della giustizia, ebbene, si costituisca parte civile ne confronti di quella tizia. Tranquilli, non succederà niente, tranne un processo in contumacia.

Auguro che, saltati Carnevale e S. Valentino, rinviata la data… ma no, allo stato dei fatti, ritengo inutile e inutilmente costoso votare per avere un R. Occhiuto, o, in improbabile alternativa sx, Irto o qualche superintellettuale sconosciuto anche al suo paesello (esempio, Viscomi 140 voti a Petrizzi!); e a questo punto mi tengo Spirlì, che come assessore ho criticato a sangue, ma come presidente ff se la cava benino. Spirlì, non la Lega, la quale, fin quando ci sono Invernizzi e soci, in Calabria non esiste.

A proposito. Leggo che i parlamentari calabresi passano da 30 a 19: ottimo. Ebbene, auguro che, per ragionevole analogia, si faccia lo stesso con i consiglieri regionali. E sono pure assai, 19. Non è per taccagneria degli stipendi: è che se sono pochi, almeno li conosciamo e magari controlliamo!
Auguro che si metta mano alle conurbazioni: Soverato, Petrizzi, Gagliato, Satriano, Davoli, S. Sostene.

Auguro che qualcuno trovi dove sono i 54 milioni per il tratto Gagliato – Rotatoria 106. Corre voce di una loro consistenza reale, ma, per dirla con il Metastasio, “come l’Araba Fenice: che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa”.

Auguro che in Calabria si faccia cultura. Quella vera, non piagnistei antimafia segue cena; non facce tristi calabre in case cadenti, più faccino dolce milanese da ragazza moderna; non bufale di sbarchi di Ulisse e altre fandonie… Voglio dire cultura. Per esempio, centenario di Dante. Alla quale notizia, l’intera Calabria coltissima e laureatissima – università in testa – risponde, con vaga reminiscenza scolastica, “Chi era costui?”; e se aggiungete Gioacchino da Fiore, idem la stessa ignoranza.
Eccetera. Con tutto questo, auguri a quanti siete, amici e nemici e passanti.

Ulderico Nisticò