Forse il libro che stiamo per presentare meriterebbe una recensione non destinata alle pagine locali del blog ma sicuramente provvederanno altri a dare il giusto risalto all’opera. Noi lo facciamo, buttando il pezzo d’un fiato, anche perché all’autore, Michele Drosi, sindaco di Satriano e molto conosciuto nel basso jonio, è solitamente assegnato in zona lo status di “uomo politico” mentre pochi sanno che è anche un fine intellettuale calabrese che ha scritto tanto e continua a scrivere di questioni sociali e politiche con un occhio di attenzione particolare al meridione. Forse questo è il Drosi che dovrebbe essere maggiormente conosciuto e il suo ultimo libro “Le vie del riformismo”, edito da Aldo Primerano con la Prefazione di Mario Oliverio e l’introduzione di Claudio Signorile, rappresenta una buona occasione non solo per le interessanti riflessioni politiche di estrema attualità che promuove ma anche per sapere che dietro quel dirigente di partito (Drosi è vice-segretario provinciale del Pd) che a volte si confonde nelle vicende locali (spesso dai toni non molto elevati) si nasconde una buona penna che merita attenzione. “Mi sono rimesso a scrivere per tentare – dice Drosi – di fare emergere un “pensiero” e un punto di vista utili a dare “contenuto” ad un confronto che, da qualche tempo, è impregnato di polemiche sterili e di esasperati tatticismi e contraddistino dall’isterilirsi della politica in “twitter”, gare congressuali e gossip, che hanno accentuato ulteriormente il divario con la società”. Un ottimo incipit per la sua opera, in cui lo stesso autore, Renziano della prima ora, non risparmia critiche con dati alla mano al Premier, sottolineando la disattenzione in termini di risorse che il governo Renzi ha avuto con il suo programma di governo per le regioni del sud.
Il Governatore della Calabria, Mario Oliverio, nella sua prefazione coglie invece un altro aspetto dell’opera che non è confinata ad una critica del sistema ma presenta nuove proposte per il rilancio del dibattito politico ma anche per lo sviluppo del meridione e della Calabria in particolare cui Drosi ha a cuore. Un vero manuale, dunque, per chi ha in mano le responsabilità del governo della Calabria che offre spunti di riflessione sulle grande questioni da affrontare e su come affrontarle “a partire dalla realizzazione della ZED (Zona Economica Speciale) a Gioia Tauro dove è situata l’infrastruttura più importante del nostro Paese nel mediterraneo, che avrebbe bisogno – scrive Oliverio – anche di essere collegata adeguatamente all’autostrada e alle ferrovie per aumentare la sua attrattività e per intercettare una quota sempre più consistente del volume dei traffici”. Ed ancora Drosi si occupa dell’esigenza di mettere a punto un piano straordinario per il lavoro come misura di contrasto alla povertà, costituendo un “Fondo straordinario per l’occupazione”. L’autore non manca inoltre richiamando la sua esperienza di amministratore soprattutto in qualità di presidente regionale dell’Anci Calabria piccoli comuni, di sottolineare l’importanza e il ruolo dei comuni, frontiera quotidiana nel rapporto con i cittadini per i quali si presenta come indispensabile un grande processo di riforme, diretto a potenziare i meccanismi di incentivazione e di semplificazione necessarie per lo svolgimento delle loro attività insieme ad una radicale riforma della “burocrazia che opprime” alla quale è peraltro è dedicato un apposito capitolo.
Per fare tutto questo, secondo Drosi, è necessario percorrere le vie del riformismo e a fargli eco nell’introduzione, quasi a volere caratterizzare il contenuto dell’opera, è proprio Claudio Signorile, politico e accademico italiano, esponente storico del Partito Socialista Italiano, più volte Ministro della Repubblica e titolare negli anni ’80 del Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. Scrive Signorile fra le altre cose: “la forza del riformismo meridionalista nella politica italiana è stata quella di non rinchiudere i problemi del mezzogiorno in una dimensione localistica e protestataria. La questione meridionale è stata costantemente questione nazionale; e si è espressa attraverso una lettura riformista del problemi istituzionali, di sviluppo economico e sociale, di crescita culturale, di piena valorizzazione delle risorse umane e territoriali”. Un concetto ben espresso e che rappresenta la chiave di lettura dell’opera di Drosi, destinato adesso all’Olimpo degli intellettuali di sinistra, “ma non troppo di sinistra” !!
Un’ultima annotazione tutta personale: la foto della copertina del libro è stata scattata dal sottoscritto. L’autore l’ha scelta senza sapere chi fosse il fotografo. Ritrae Drosi durante un comizio, carico di furore per trasmettere il suo pensiero. E’ un’espressione che conosco bene e che si è spesso manifestata quando chiacchierando con Drosi, egli pecca di garantismo e io con le mie osservazioni contrarie, di giustizialismo.
Fabio Guarna (Soverato News)