Soverato ricca e non


Se la matematica non è un’opinione, Soverato è la località più ricca della Calabria. La matematica non è un’opinione, vero: ma la statistica lo è, e molto mutevole. Alcuni esempi curiosi: se una scuola ha 400 allievi, e l’anno dopo 440, c’è stato un aumento del 10%: urka! In realtà solo solo 40; se una scuola ha 4.000 allievi e l’aumento è del 5%, l’incremento è di 200; se è del 10, di 400; ma se la scuola è in un piccolo paese, 40 in più sono un miracolo; se è in una grande città e cresce di 200 o 400, vuol dire che non se la fila nessuno. Tanto per capire cosa credo io delle statistiche, e che non basta dividere un totale per le persone che risiedono o, nel caso di Soverato, sono solo domiciliate; o, spesso, risiedono a Soverato e sono domiciliate altrove per undici mesi e mezzo l’anno.

Soverato conta, all’anagrafe, 9.800 abitanti; di questi, gran parte sono stipendiati e pensionati, i cui redditi non sfuggono, e vengono calcolati e tassati alla fonte. Catanzaro, che era la patria mondiale degli impiegati, ha visto chiudere uffici e ridurre i redditi fissi; mentre i pensionati, spesso, hanno lasciato la città per i dintorni; e la popolazione cittadina è molto diminuita. Cosenza è nettamente inferiore, per abitanti, alla neonata Corigliano – Rossano.

Torniamo a Soverato. Dopo i posti fissi, la cittadina mostra il commercio al dettaglio, mentre i grandi commerci all’ingrosso sono spariti da mezzo secolo. Ebbene, moltissimi negozi hanno chiuso i battenti; e sulle saracinesche abbassate campeggiano inutilmente i cartelli AFFITTASI, mentre non li affitta nessuno.

Il turismo può essere calcolato solo sui pochi posti letto in alberghi (380, ufficialmente) e qualche B&b. Resiste, anche se con minore capacità, l’affittanza in nero degli appartamenti, che sfuggono sia al controllo dei redditi sia a quello di ordine pubblico. Perciò si fa la famossima statistica a occhio, “Quanta gente sul Lungomare!”

Incidono di più i locali di ristorazione varia, generalmente di modeste dimensioni, ma abbastanza frequentati di sabato e nei giorni di agosto. I calcoli qui si possono fare, perché, di solito, rilasciano gli scontrini.
Lo stesso per gli stabilimenti balneari.
Del resto, un primato in Calabria non è che sia molto consolante, se a sua volta la Calabria è persino l’ultima delle regioni meridionali!
Siamo dunque di fronte a una situazione ambivalente, con momenti chiari e altri molto di meno.
Diciamo che la sintesi è consolante, ma l’analisi no; e che la sintesi consolante rischia di far dimenticare l’analisi negativa, e sottovalutare i problemi invece di affrontarli e risolverli.

Ulderico Nisticò


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