Come affrontare la questione dell’energia? Con la politica.


 La letteratura greca e latina, e per essa quella umanistica, rinascimentale e neoclassica, sono portatrici di due opinioni poetiche: la ricchezza agricola dell’Attica, il territorio di Atene classica; e la ricchezza in genere dell’Italia. E invece gli stessi antichi, e tra loro quelli con i piedi per terra, conoscevano bene la situazione di entrambi i luoghi, e sapevano che la soluzione dei loro problemi era nella politica, cioè procurarsi quelle risorse che, poeti a parte, non c’erano. Atene importava grano dall’Egitto o – guarda tu! – dalla Scizia, ovvero attuali Ucraina e Russia; Roma, almeno dalla Seconda guerra punica, importò grandissime quantità di grano egiziano. Né l’una né l’altra si affidarono mai alle mitologiche “leggi della domanda e dell’offerta”, ma gestirono la cosa con la politica, e, all’occorrenza, con le armi. Che facevano, Atene e soprattutto l’Italia antiche? Supplivano alla carenza di cose con l’abbondanza d’ingegno e di lavoro, senza aspettare che la roba da mangiare cadesse dal cielo o, da solo, il grano si trasformasse in panini caldi caldi e imbottiti. Non c’erano, all’epoca, i creduloni nella Natura tipo Rousseau e Greta.

 Così l’Italia medioevale, che trasformava in prodotti finiti le materie prime importate dall’Oriente. È quello che fa tuttora l’Italia, dovendo sempre procurarsi risorse altrove.

 Oggi la risorsa preliminare a tutte le risorse è l’energia. L’Italia dell’Ottocento era povera perché l’energia del tempo era il carbon fossile, che in Italia non c’è; migliorò molto con l’uso dell’energia idroelettrica. A quei tempi la Calabria esportava corrente elettrica; o la usava a prezzi bassi come per le industrie di Crotone, poi misteriosamente sparite a favore delle immaginate sedie della Provincia… su cui mai pose le terga nessuno!

 Quanto a gas e petrolio, l’Italia li compra dall’estero; ma i suoi acquisti sono scarsamente sostenuti dalla politica. Esempio, la Libia, con cui l’Italia aveva un buon rapporto, finché tre tagliagole – Sarkozy Cameron Obama – non pensarono di bombardare la Libia e assassinare Gheddafi; gettando nell’anarchia il Paese. L’Italia (presidente della Rep, Napolitano; del Consiglio, Berlusconi) fece il suo 8 settembre regolamentare.

 Intanto importa il 47% del suo gas dalla Russia, la quale, in piena guerra, continua a vendercelo senza nemmeno aumentare il canone; però potrebbe cambiare idea. E che ideona è venuta agli Europei? Ma di comprarlo dall’America, pagandolo, pare, almeno il 20% in più. E poi, se l’America cambia idea?

 Ci serve energia prodotta in Italia. Il nucleare? Ma certo! E il referendum? Ne facciamo un altro. Il solare e il vento? Ci sarà sempre uno contrario, ma basta non dargli retta.

 Importare dalla Libia? Si trovi una soluzione seria, che certo non sono le elezioni in un posto dilaniato da bande armate e delinquenti e mercanti di carne umana. A proposito, avete notato che la famosa “stampa libera” non ha dedicato un rigo al fallimento del furbo progetto del 24 dicembre scorso? Oggi la censura funziona così: se una cosa dà fastidio, la si cancella del tutto, fidando sul fatto che la gente ha scarsa memoria. Io, per fortuna o disgrazia che sia, ne ho ancora una ottima.

 Riassumendo, le soluzione dei problemi economici non sono mai nell’economia, e tanto meno nella finanza, sono nella politica.

Ulderico Nisticò