Notizie da N. York, pessime come sono pessime tutte quelle che giungono ogni mattina da Gaza. Risparmio al lettore tutte le guerre per Gaza ai tempi degli Egiziani e Ittiti; e le agitate vicende della Palestina molto prima dell’arrivo di Abramo, e dopo; e Babilonesi, e Assiri, e Persiani, e Alessandro Magno, e i Maccabei; e Pompeo; e la distruzione di Gerusalemme per mano di Tito; e la sua ricostruzione per mano di Adriano, però come Aelia Capitolina; e gli Arabi; e le Crociate; e il Saladino… e la pace dal 1187 al 1917. Pace, quanto meno nel senso di assenza di guerra.
Ebbene sì, la guerra da quelle parti non è iniziata il 7 ottobre 2023, ma nel 1917, quando un esercito arabo, guidato di fatto da inglesi, prese Gerusalemme e Damasco; ma successero due cose molto contraddittorie. Siria e Libano finirono alla Francia; Palestina e Transgiordania, con l’Iraq, alla Gran Bretagna.
I governicchi italiani 1918-22 ci dormirono sopra. L’altra, è che nel bel mezzo delle promesse agli Arabi, la Gran Bretagna pronunziò, il 2 novembre 1917, la “dichiarazione Balfour” sul “focolare ebraico” in Palestina. Da allora iniziò l’inevitabile conflitto, già nel 1929 e 1936 sotto dominio britannico, e nel 1947, quando Londra fuggì a gambe levate, e gli scontri divennero guerre: seguirono 1956, 67, 74… e da allora si perde il conto. La guerra attuale iniziò il 7 ottobre 2023, ma non è che il 6 ottobre ci fossero da quelle parti pace e armonia; e tanto meno giustizia.
Aggiungiamo che gli Arabi sono divisi tra loro. E i partiti israeliani versano in eterna contesa parlamentare; li unisce solo la guerra… e qui dovremmo citare Aristotele sull’uso della guerra esterna a scopo di politica interna; e quindi che non a tutti la pace faccia comodo, anzi…
Qualcuno piange la continua strage di Gaza; nessuno ha finora trovato una soluzione. E non la si troverà fin quando la questione non verrà affrontata in termini politici, e solo politici, e solo relativi allo Stato d’Israele e alla Palestina. E senza schieramenti più o meno presunti ideologici.
I Palestinesi non sono dei proletari cui applicare teorie marxiane, ma un popolo; e vanno trattati come tutti i popoli, doveri inclusi. Lo Stato d’Israele è unicamente lo Stato d’Israele; e va trattato come uno Stato qualsiasi, senza privilegi.
Notizie orribili da N. York e da Gaza: non è meglio se si fermano tutti? Non è meglio se l’Europa interviene con forza per costringere alla pace chi decisamente la pace non vuole: Netanyau e Hamas? Costringere, non blandire.
Il primo passo è ricordare che tutto iniziò nel 1917, e non il 7 ottobre 2023 come se prima gli Israeliani fossero stati agnellini e i Palestinesi coniglietti.
Un corollario per certi miei amici: se avete da criticare o da approvare l’azione (o meno) del governo Meloni, scrivete alla Meloni; in questo articolo Ulderico esprime la posizione di Ulderico, come fa da molti decenni, da quando Giorgia andava all’asilo.
Ulderico Nisticò