Ricorsi e incompatibilità: prima e non dopo


 Dalle elezioni regionali volano i ricorsi, qualcuno respinto, qualcun altro accettato, però mezzo; e per l’altra metà, è già pronto il ricorso al ricorso. Quanto tempo trascorrerà, prima che il Consiglio Regionale della Calabria sia pienamente legittimato nel plenum?

 Mi guardo bene dall’entrare nelle questioni, che lascio a chi di competenza e agli interessati personalmente. Nella mia qualità di elettore semplice, però avente diritto a sapere, vorrei appunto sapere se e dove sono gli inghippi.

 Nella veste di normodotato di logica, poi, mi chiedo: come mai bisogna aspettarsi dei ricorsi dopo, e non ci si pensa prima? Ecco come farei io.

 Poniamo l’esempio di un ipotetico articolo di legge elettorale il quale reciti così: “Non si può candidare chi ha superato i settant’anni”. Assurdo, ma dura lex. Ebbene, se io mi voglio candidare a qualsiasi cosa, però presento il certificato di nascita 27.5.1950, mi dicono subito che no: tanti saluti, e non mi candido affatto.

 Invece l’attuale legge mi lascia candidare, e il certificato di nascita lo presento dopo che sono stato eletto; anzi, lo presento solo se qualcuno me lo chiede o mi fa causa in tribunale, altrimenti mi spaccio per ventenne. E giù ricorsi e ricorsi ai ricorsi; e la faccenda si protrae nel tempo.

 Invece, se uno è incompatibile, basta che non si candidi. Punto e basta. Serve perciò una commissione elettorale che esamini le carte, però prima e non dopo le elezioni; e, in caso di incompatibilità, se ne accorga subito, quindi prima e non a cose fatte.

 Ci vuole un giurista degno di Papiniano, per una legge così banale?

 Ovvio che per far bene lavorare una commissione, bisogna che le candidature siano presentate almeno tre mesi prima delle elezioni. Così non capita che Pinco o Pallina si candidino all’ultimo momento e per caso, e magari vincano pure: e non faccio nomi!!! Se i partiti non trovano nomi per tempo, peggio per loro.

 L’attuale Consiglio, tra un ricorso e l’altro, ha tutto il tempo per riformare la legge elettorale, e anche in varie altre cosette, cui qui solo accenno:

1. Come sopra per i cosiddetti impresentabili per veri o immaginari reati, così non succede che se ne viene a sapere il giorno prima del voto: e anche qui, non faccio nomi né dei presunti colpevoli né del presuntissimo Savonarola.

2. La Calabria, stando alla riforma nazionale, scende da 30 a 19 parlamentari. Perché deve continuare a tenersi 30 consiglieri, la maggior parte dei quali illustrissimi anonimi?

Ulderico Nisticò