Le statistiche sono chiare: il numero degli incidenti stradali sulle strade del Soveratese è altissimo. Detto ciò, ecco l’equazione meccanica che viene alla penna dei corrispondenti locali, con le seguenti frasi fatte: “strada della morte”; “prontamente intervenuti”; “indagini in corso, e non si esclude… ”, ovvero “cause in corso di accertamento”; e, dulcis in fundo, “velocità elevata” che va sempre bene e spiega ogni evento.
Ascoltino i miei consigli, questi giornali locali:
- che degli agenti intervengano “prontamente”, non è una notizia; notizia sarebbe se non intervenissero, o arrivassero mici mici dopo un paio d’ore e con comodo;
- che le indagini non escludano niente, è altrettanto banale: infatti, i giudici devono partire dalla presunzione d’innocenza, ma carabinieri e polizia devono partire sempre dalla presunzione di colpevolezza, e cercare il colpevole e non l’innocente; quindi non devono “escludere” che il defunto se la sia cercata;
- che la velocità sia elevata, è un modo di dire, fin quando non si concludono le indagini; e qualche volta gli incidenti avvengono per velocità troppo bassa da guidatori impacciati, che crea file e ingorghi.
E mi rispondano, prego: come mai sentiamo dire che “le indagini sono in corso”, e mai a quali conclusioni siano giunte? Per esempio, se il conducente era drogato, ubriaco, matto, malato; se ha tentato un sorpasso vietato o comunque pericoloso… insomma, non è che se uno muore o è ferito diventa improvvisamente santo, e, altra frase fatta, “vittima”.
Quella che, a mio avviso, non va al meglio è l’attività di prevenzione, ovvero beccare il mascalzone di turno che sorpassa in galleria o in curva (visto ripetutamente con i miei occhi), e levargli il pelo a vita, cioè punti a iosa o del tutto la patente. Bastano un paio di provvedimenti, e vedete come si sparge la voce! Capisco l’enorme importanza di controllare le patenti, però un appostamento, un agguato in certi tratti…
Fatta questa premessa, diciamo anche che le strade sono di due categorie:
- gloriose arterie degli anni 1930, e come tali ottime per fondo stradale; però siamo nel 2016, quindi del tutto inadeguate;
- le dette arterie che passano attraverso le aree urbane marine, che nel 1930 non c’erano, e quando sorsero nessun cane randagio di sindaco o Genio civile si sognò di impedire che ci costruissero sopra;
- tratti ammodernati, e come tali pessimi: provate a lasciare lo sterzo in un rettifilo della cosiddetta strada di Germaneto, per altro in eterno rattoppo!
Riassumendo, servono:
- un piano credibile di rifacimento della 106 ionica; credibile, non le solite chiacchiere che abbiamo sentite, a Soverato, dai Nesi o dai Lunardi di passaggio, e dai politicanti stanzali;
- severissimi controlli sulla guida, e con strumenti e di persona;
- notizie sugli incidenti; se la colpa è della strada, accusiamo la strada; se la colpa è di qualche essere umano o distratto o drogato o briaco o imprudente, allora diciamo che l’incidente è colpa di un essere umano imprudente o brillo o fatto o distratto.
Però, lasciatemi dire anche che le leggi, per farsi rispettare, devono essere logiche. Se un povero automobilista vuole raggiungere da Catanzaro Lido, che so, Crotone, e vuole rispettare i cartelli con 70h, impiegherebbe un buon paio d’ore e anche di più, senza dire delle pericolosissime code capitanate da conducente depresso; e siccome ti levano i punti anche se vai a 71, allora andiamo tutti a quanto ci pare, e sorpassiamo avventurosamente in rettilinei assurdamente vietati. E molti cartelli 70 quando non 50 sono palesemente messi lì per fare cassa al sindaco del territorio.
Ulderico Nisticò