Vi rivelo un segreto ignoto…


…no, tranquillo, non è l’ottavo o nono sbarco in Calabria di Ulisse (ahahahahahahahahah), e nemmeno dove si trovi il Santo Graal o il 666mo castello dei Templari calabri. Questi sono, oltre che bufale, misteri che sanno tutti, in particolare i milioni di lettori di Omero direttamente in greco ionico-epico (ahahahahahahahahahahahahahahahah). Ragazzi, è un mistero molto più misterioso, e di cui non parla nessuno, tutti in attesa del 4 o 5 maggio. E qual è? Ora ve lo dico:

A SOVERATO SI VOTA PER LE COMUNALI

…e non gliene impipa alla popolazione intera. E a me?

 Ragazzi, se fosse per me, mi ricorderei che si vota anche a Satriano e Davoli, e approfitterei per una bella CONURBAZIONE, più Petrizzi e Gagliato. Ma siccome sarà più facile conurbare Mosca con Tokyo e N. York che le nostre piccole e spopolate borgate, torniamo a Soverato.

 Storia cittadina in Seconda repubblica: due tornate di Calabretta, la prima buona e l’altra molto di meno; due di Mancini, molto mediocri; fugace Taverniti; commissariamento di Virginia Rizzo e otto mesi brillanti; primo Alecci; onesto commissariamento Mottola Bigagnoli; secondo Alecci. Da quel 1992, lenta decadenza di Soverato: invecchiamento della popolazione, ristagno dell’economia, chiusura di negozi, scarsi interventi pubblici tranne Lungomare uno, e ora Lungomare due e Corso, e Teatro; ci sarebbe anche l’Acquario, ma ahahahahahahahahahahahahah, i già solitari e ignorati e mai visitati pesci morirono affogati, un vero primato, anzi unicato mondiale!

 E il turismo è rimasto agli anni 1990, quando era già in decadenza rispetto al 1980, e degenerato in breve chiasso estivo da “110.000 persone sul Lungomare”: giuro che lo hanno detto davvero, e magari persino ci credevano.

 Oggi lo spettacolo più comune di Soverato sono i casamenti con le serrande di appartamenti tristemente abbassate a vita. Insomma, problemi seri, dei quali non si occupano né i politici né i passeggiatori serali; gli intellettuali, non pervenuti!!!

 Ma si presenteranno delle liste? Certo, il 4 o 5 maggio, con qualche candidato autentico, e massicce dosi di riempitivi dell’ultima mezzora utile. Il 31, chi piglia un voto in più sarà sindaco; e con lui i suoi.

 Restano perciò due mesi; ma in mezzo ci sono Carnevale e Pasqua, periodi non molto favorevoli alle discussioni sociologiche, economiche e politiche. Insomma, siamo agli sgoccioli.  Fino a oggi, 19 febbraio, di elezioni non si è sentito parlare.

 Non serve cercare il candidatone, soprattutto se trattasi di un Tizio sconosciuto, e che mai diede segni di vita, ma “tu non sai che grande uomo di cultura è”, e all’improvviso dovrebbe trasformarsi da Pincopallino a Salvatore della patria.

 Servono:

  1. analisi serie e realistiche della città;
  2. proposte attuabili;
  3. gruppi di persone credibili per attuarle;
  4. un sindaco.

 In quest’ordine, da 1 a 4, e non da 4 a 1.

Ulderico Nisticò